La “pizza della longevità”: come unire gusto e alimentazione sana

Una ricetta tanto semplice quanto attenta agli ingredienti, per non rinunciare al piacere della pizza: attenzione alla farina
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È possibile non rinunciare al piacere della pizza, mantenendo un’alimentazione sana ed equilibrata? Certamente sì! L’esempio arriva da una ricetta tanto semplice quanto attenta agli ingredienti giusti. In primo luogo, l’uso della farina. Come dichiara la Dott.ssa Romina Cervigni, responsabile scientifica della Fondazione Valter Longo, “Si raccomanda l’utilizzo di farine integrali. Di solito quando le pizzerie propongono “pizze integrali” si riferiscono a una piccola percentuale, anche del 5%, di farina integrale, mentre il 95% dell’impasto è costituito da farine raffinate; quindi, è un po’ fuorviante per il consumatore. Noi suggeriamo di utilizzare il 100% di farine integrali. Inoltre, la scelta di condimenti gustosi, ma senza mozzarella o altri formaggi, permette di rendere la pizza più digeribile e leggera, da introdurre tranquillamente all’interno di uno stile di vita sano”.

Questi gli ingredienti (dosi per una pizza di 150 g di massa) e il procedimento:

  • 50 ml di acqua in bottiglia leggermente tiepida (rappresenterà 1/3 della pizza)
  • 100 g di farina integrale di grani antichi macinata a pietra (o altra farina integrale)
  • 2 g di sale
  • 3 g di lievito di birra
  • 10 ml di olio

Mescolare in una ciotola capiente acqua, lievito, sale e olio.
Aggiungere la farina e mescolare dapprima con un cucchiaio di legno, e poi con le mani. Se l’impasto risulta appiccicoso, aggiungere altra farina,” consiglia la Dott.ssa Romina Cervigni.
Ammassare l’impasto e creare una pallina dai bordi lisci e senza buchi e fessure. Disporre su di una teglia oliata e ricoprire con la pellicola trasparente per non far entrare l’aria. Lasciar riposare per qualche ora in un ambiente tiepido (esempio nel forno spento, con la luce accesa). Solitamente io la preparo dopo il pranzo per la cena.
Nel caso si preparino più dosi, bisognerà amalgamare l’impasto insieme e dividere le palline per ogni singola pizza, facendole di uguali dimensioni (consiglio di pesare l’impasto totale e suddividere secondo le porzioni).
Quando sarà lievitata, stendere la pizza senza schiacciare troppo l’impasto e con un filo d’olio. La si può prendere da un lato e far allungare “per gravità”, in modo da non schiacciarla e bloccare la lievitazione“.
Condirla a piacere, io suggerisco salsa di pomodoro con peperoncino, alici, capperi e olive nere, ricoperta di origano. Oppure: salsa di pomodoro, tonno, cipolla, carciofini e origano. O ancora: passata di pomodoro e verdure tagliate sottilissime, come melanzane, zucchine, cipolla e origano. Si cuoce a 250 gradi per 5-10 minuti,” conclude l’esperta.

La Fondazione Valter Longo

La Fondazione Valter Longo è nata nel 2017 su iniziativa di Valter Longo, Professore di Biogerontologia e Direttore dell’Istituto di Longevità alla University of Southern California – Davis School of Gerontology di Los Angeles, uno dei centri più importanti per la ricerca sull’invecchiamento e sulle malattie correlate all’avanzamento dell’età dove svolge sia ricerca di base, sia ricerca clinica su nutrizione, genetica e invecchiamento. Lo scopo della Fondazione è quello di portare avanti attività di ricerca e cura in relazione alle problematiche legate all’alimentazione, prendendo come punto di riferimento i regimi alimentari dei cluster di popolazione più longevi e cercando di diffondere una corretta cultura del cibo. Ad oggi, l’attività della Fondazione si basa: sull’assistenza sanitaria a pazienti con gravi problemi di salute e a tutti coloro che si trovano in una condizione economica critica; sull’educazione e sensibilizzazione a bambini, giovani e adulti sul tema della corretta alimentazione; sulla formazione a professionisti sul tema della nutrizione e della longevità sana, sulla base di dati scientifici multidisciplinari.

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