Ad inizio settimana, un forte vento di Foehn ha alimentato diversi incendi in Piemonte, colpito anche da una siccità che dura da due mesi. Uno degli incendi più estesi è stato quello che ha distrutto decine di ettari di terreno sui rilievi delle basse valli di Lanzo, tra i comuni di Cafasse, Germagnano e Lanzo Torinese.
L’incendio, divampato il 7 febbraio, è rimasto attivo fino al 9 e nella giornata di martedì 8 è stato addirittura visibile dallo spazio. Il satellite Sentinel-2, a quasi 800 km dal suolo, ha ripreso la coltre di fumo, che è “riuscita ad espandersi dalla montagna verso l’interno delle valli, seguendo il regime di brezze termiche da Nordest che si instaurano, in loco, nelle ore diurne in regime anticiclonico, con formazione anche di uno strato di inversione termica e con il conseguente scarso rimescolamento delle polveri e del fumo, che ha così causato giornate con qualità dell’aria pessima nei comuni vicini all’incendio (e le cui fiamme erano ben visibili fino ad oltre 50 km di distanza, nelle ore notturne, compresa Torino)”, ha scritto in un post su Facebook Andrea Vuolo, Fisico dell’Atmosfera e Meteorologo, postando le immagini satellitari.