La saga continua? E’ certo che un oggetto si schianterà nella parte nascosta della Luna il 4 marzo ma l’identificazione del detrito spaziale è controversa.
Inizialmente si riteneva si trattasse dello stadio superiore del razzo Falcon 9 SpaceX che ha lanciato il satellite per l’osservazione della Terra DSCOVR nel febbraio 2015, ma in seguito è stato poi identificato come uno space debris del lancio della missione lunare cinese Chang’e 5-T1 nel 2014. Tuttavia, durante una conferenza stampa del 21 febbraio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha negato l’ipotesi, sostenendo che lo stadio superiore è completamente bruciato nell’atmosfera terrestre poco dopo il decollo.
In ogni caso, nonostante la smentita, è molto probabile che il detrito sia parte della missione lunare cinese del 2014.
La Cina potrebbe avere confuso la missione in questione, apparentemente riferendosi alla missione Chang’e-5 del 2020, invece della missione del 2014, Chang’e-5 T1: il secondo stadio del razzo Long March 5 che ha lanciato la missione Chang’e-5 del 2020 è rientrato nell’atmosfera sull’Oceano Pacifico una settimana dopo il lancio. Il destino dello stadio superiore del razzo della missione del 2014 è invece meno certo.
“L’identificazione dello space debris è cambiata, non più il secondo stadio del Falcon 9 usato per la missione DSCOVR ma lo stadio superiore di un razzo Lunga Marcia 3C usato per la missione Chang’e-5 T1,” ha confermato ai microfoni di MeteoWeb Albino Carbognani, ricercatore dell’INAF-Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna. “Il ministro degli affari esteri cinese sostiene che il secondo stadio del razzo usato per la missione Chang’e-5 è rientrato in atmosfera, ed è vero. Infatti la missione Chang’e-5 T1 è stata lanciata nel 2014 e non nel 2020“, ma “a mio parere si tratta di un malinteso, i cinesi non hanno capito a quale missione ci si riferisse ed è facile confonderle per via del nome molto simile. In effetti le trascrizioni in cinese, inglese e il video in lingua cinese della conferenza stampa si riferiscono alla missione Chang’e-5, piuttosto che alla missione Chang’e-5 T1“.
A parte questo, ha proseguito l’esperto, “lo space debris è sempre in rotta di collisione con la Luna. Le osservazioni fatte il 7 e 8 febbraio durante l’ultimo passaggio al perigeo non hanno modificato in modo sostanziale le previsioni“.
“In base alle osservazioni fatte a Loiano lo space debris ruota attorno al proprio asse in circa 180 s ed è un oggetto di forma molto allungata, compatibile con la forma che può avere lo stadio superiore di un razzo,” ha concluso il ricercatore INAF.