Dal 17 marzo arriva sugli schermi il film Moonfall, in cui il regista Roland Emmerich dirige un disaster movie che parte dall’ipotesi di un pericoloso avvicinamento della Luna alla Terra. Ma potrebbe davvero entrare la Luna in rotta di collisione con la Terra? Cosa accadrebbe se un asteroide spingesse la Luna contro la Terra? E cosa ci racconta la scienza sul nostro satellite per farci dormire sonni tranquilli?
Moonfall: la fantascienza della collisione tra la Luna e la Terra
Roland Emmerich è un regista che più volte nel corso della sua carriera si è cimentato con disaster movie che strapazzavano parecchio la scienza per adattarla a ipotesi poco verosimili come il film “2012”, in cui si avvalorava la previsione maya sulla fine del mondo, o “The day after tomorrow” in cui il mondo andava incontro a una nuova era glaciale.
Nella sua nuova pellicola, lo spunto narrativo parte dall’osservazione, da parte di un teorico della cospirazione, dell’avvicinamento della Luna alla Terra. Stessa anomalia viene riscontrata dalla NASA che inizia ad indagare e mettere in moto la macchina scientifica.
Intanto la Luna si avvicina realmente alla Terra iniziando a provocare catastrofici disastri come: tsunami, onde gravitazionali e dissipazione atmosferica.
Le scoperte sulla reale natura della Luna e i tentativi da parte del governo degli USA e di un gruppo di improbabili eroi che dovranno fronteggiare il pericolo costituiscono il cuore e l’evoluzione della storia così come la sopravvivenza della Terra legata al rientro della Luna nella sua orbita originaria.
Cosa sappiamo della Luna?
La Luna è l’unico satellite del pianeta Terra e a differenza di questa è del tutto priva di atmosfera, arida e inadatta ad ospitare organismi viventi.
Il diametro della Luna è di 3.476 chilometri e la sua superficie di 38 milioni di chilometri quadrati, in rapporto al suo pianeta questo satellite è insolitamente grande, tanto che per il sistema Terra-Luna si è parlato di pianeta doppio; infatti, nel nostro sistema solare solamente tre satelliti di Giove e uno di Saturno (entrambi pianeti giganti) superano il diametro della Luna e la stessa supera anche le dimensioni di Plutone.
La massa della Luna è 1/81 di quella terrestre, ma il suo volume è di 1/49 della Terra, questo significa che il nostro pianeta è composto di materiali meno densi di quelli che compongono il nostro satellite. Per quanto concerne la gravità lunare, invece, è circa 1/6 di quella terrestre.
La Luna rivolge alla Terra sempre la stessa faccia, questo avviene perché il moto di rotazione su sé stessa della Luna coincide con il periodo di rivoluzione intorno alla Terra. Il sincronismo di rotazione e rivoluzione è dovuto all’attrazione terrestre, che con le sue maree ha progressivamente frenato la rotazione lunare originaria.
La distanza che intercorre tra la Luna e la Terra è di 384.400 chilometri, ma l’ellitticità dell’orbita lunare comporta una variazione della distanza Terra-Luna di circa 45.000 chilometri, inoltre il perigeo (cioè la distanza minima dal nostro pianeta) e l’apogeo (la distanza massima non sono costanti, perché il moto della Luna risente delle perturbazioni gravitazionali esercitate dal Sole, dal rigonfiamento equatoriale della Terra, e dai pianeti. Tutto questo rende molto complesso il calcolo del moto lunare.
Potrebbe la Luna entrare in rotta di collisione con la Terra?
Secondo uno studio, un giorno la Luna potrebbe entrare in rotta di collisione con la Terra, ma questo non avverrebbe prima di 65 milioni di anni, e l’umanità avrebbe tutto il tempo per evitarne le catastrofiche e irrimediabili conseguenze.
Questa ipotesi è stata avanzata dal dott. Jason Barnes, astronomo dell’Università dell’Idaho, che al noto magazine Forbes ha lasciato una dichiarazione sullo stato finale dell’evoluzione del sistema Terra-Luna, che secondo lui prevederebbe l’avvicinamento della Luna e la sua collisione e concrezione con la Terra.
Ad oggi sappiamo che la Luna si sta allontanando dalla Terra di circa 3,8 centimetri all’anno e che questo comportamento pare sia dovuto all’azione delle maree. Pianeta e satellite hanno un comportamento di mutua influenza sul piano delle forze di attrazione: se da una parte il pianeta mantiene il satellite nella sua orbita attraendolo verso di sé, dall’altra la Luna esercita a sua volta una forza gravitazionale sulla Terra che è all’origine del mutamento delle maree.
Mentre infatti la Terra ruota su sé stessa, la marea viene attratta dalla Luna e al tempo stesso la rifornisce di un piccolo quantitativo di energia che la porta ad allontanarsi dall’orbita terrestre.
Il dott. Barnes sostiene che in circa 6 milioni di anni la Terra rallenterà la propria rotazione allineandosi a quella del satellite e la Luna a quel punto non riceverà più l’energia dalle maree e smetterà di allontanarsi. Pianeta e satellite entreranno lentamente in rotta di collisione e porteranno la Terra a uno stato magmatico.
L’impatto di un asteroide potrebbe spingere la Luna verso la Terra?
La teoria più accreditata sulla formazione della Luna identifica la sua origine con la collisione tra la Terra e un planetoide delle dimensioni circa di Marte chiamato Theia e che avvenne solo 150 milioni di anni dopo la formazione del pianeta.
Fino ad ora l’opinione condivisa era che l’impatto fosse stato uno sfioramento, con un’angolazione di circa 45°, ma nuove analisi sui reperti lunari propongono un’interpretazione diversa e propendono per l’ipotesi di uno scontro frontale. La Luna sarebbe dunque il risultato della fusione dei frammenti rilasciati da entrambi i corpi.
La domanda che sorge è se un impatto simile o con un corpo anche molto più piccolo contro la Luna possa spingere la stessa ad entrare in rotta di collisione con la Terra.
A livello ipotetico, se un oggetto abbastanza grande come un asteroide e con la giusta angolazione colpisse la Luna questa potrebbe effettivamente deviare dalla sua orbita.
Anche se il satellite dovesse cominciare a convergere verso la Terra, comunque non toccherebbe il pianeta nella sua forma integra per effetto del limite di Roche.
La forza di gravità diventa più complessa mano a mano che le interazioni gravitazionali coincidono. Se la Luna si avvicinasse oltre il limite di Roche a un altro oggetto, in questo caso la Terra, la gravità stessa del pianeta la porterebbe alla deformazione e distruzione.
Il limite di Roche tra la Terra e il nostro satellite è di 9.500 chilometri, se la Luna si avvicinasse oltre questa distanza la gravità del pianeta prenderebbe il sopravvento.
Secondo la meccanica celeste, dunque, il punto di non ritorno per la convergenza della Luna verso il pianeta è di 18.470 chilometri, oltrepassati i quali i frammenti lunari si disporrebbero a quel punto in un anello lunare che però non si assesterebbe e comporterebbe la caduta costante di detriti lunari sulla Terra, in un evento che somiglierebbe a una pioggia di asteroidi.
Ma le conseguenze sarebbero disastrose da ben prima: la riduzione della distanza tra la Luna e la Terra, infatti, provocherebbe onde di marea alte migliaia di metri come immensi tsunami che si abbatterebbero con intervalli di 10 volte al giorno, il fondo dell’oceano verrebbe esposto e tutto verrebbe distrutto al loro passaggio; e ancora le giornate diventerebbero più brevi a causa dell’alterazione del momento angolare (portando la rotazione del pianeta ad accelerare e il satellite ad avvicinarsi per compensare), le temperature diminuirebbero e così via.
Tuttavia, si tratta di eventi altamente improbabili che si verificherebbero in lassi di tempo astrali che ci è persino difficile immaginare e che ci consentirebbero di trovare una soluzione per salvaguardare la vita terrestre.