Un flusso di vento solare ha colpito il campo magnetico terrestre durante le prime ore di oggi, 20 febbraio, innescando una tempesta geomagnetica classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di interferire nelle comunicazioni radio). La Terra è ancora all’interno del flusso, emesso da un buco coronale nell’atmosfera del Sole.
Gli skywatcher ad alta latitudine potrebbero ammirare spettacolari aurore.
Cos’è un buco coronale
Un buco coronale è un’area nell’atmosfera del Sole dove il campo magnetico arretra e consente ai gas di sfuggire: si tratta di un vero e proprio “squarcio” che appare sulla superficie della nostra stella in media una o due volte al mese.
Sono regioni che appaiono più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette e si tratta in genere di fenomeni estesi e di lunga durata: sono in grado di produrre raffiche veloci di vento solare che, se raggiungono la Terra, possono innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e interferenze nelle comunicazioni radio.
Cos’è il vento solare
I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h.
Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.
Il massimo solare del Ciclo Solare 25
Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.