Terremoti in Emilia, Valensise (INGV): “originati da meccanismo compressivo, Pianura Padana ‘strizzata’ tra Alpi e Appennini”

Focus sui terremoti con epicentri tra i comuni di Bagnolo in Piano e Correggio: intervista a Gianluca Valensise, sismologo INGV
MeteoWeb

Due terremoti di magnitudo Ml 4.0 e Ml 4.3 si sono verificati ieri sera,  alle 19:55 e alle 21, con epicentri tra i comuni di Bagnolo in Piano e Correggio, in provincia di Reggio Emilia, con ipocentri a profondità di circa 6-7 km.
Le due scosse sono state nettamente avvertite dalla popolazione in una vasta area della Pianura Padana, tra l’Emilia Romagna, il Veneto e Lombardia ed in particolare nelle province di Reggio Emilia e Modena.

I terremoti avvenuti nella serata di ieri sono stati originati dal “meccanismo compressivo, dovuto al fatto che da una parte l’Appennino settentrionale si muove verso Nord/Est, e dall’altro le Alpi (la parte meridionale) si muovono verso Sud: in pratica la Pianura Padana, è ‘strizzata’ tra Alpi e Appennini, si sta stringendo di qualche millimetro l’anno, soprattutto la porzione orientale,” ha spiegato ai microfoni di MeteoWeb il sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Gianluca Valensise. “Si tratta della normale dinamica dell’Italia“. “E’ un regime compressivo, opposto a quello dei terremoti appenninici, dello Stretto di Messina, che sono a carattere distensivo“.
E’ interessante notare che i terremoti della Pianura Padana avvengono sotto la pianura, dove c’è una porzione di Appennino (in senso geologico), sepolta dai depositi della Pianura Padana,” ha evidenziato l’esperto. “Una catena montuosa di solito è vista come emersa, ma per il geologo è un sistema di rocce accavallate, piegate. Poi se sono state sollevate e formano montagne o meno dipende da questioni geodinamiche“.
L’area interessata dalle scosse “è in deformazione: i terremoti come quello del maggio 2012 sono una traccia, una prova vivente, della compressione di cui è soggetta la zona, dove storicamente non si sono registrati terremoti molto forti, non oltre magnitudo 6, sul versante appenninico settentrionale“. Tra gli eventi storici nell’area, l’esperto ha ricordato “il terremoto magnitudo 5.5 del 1996, famoso perché fece danni a Novellara“.
Non sono attesi grossi terremoti, ma ci aspettiamo comunque che ci siano scosse,” ha proseguito Valensise. Gli eventi “del maggio 2012 hanno colto di sorpresa la popolazione ma non i sismologi,” ha concluso l’esperto.

terremoti emilia
Mappa degli epicentri dei terremoti Ml 4.0 e Ml 4.3, sovrapposti alla sismicità dal 1985 ad oggi
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