L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha dato il via libera alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i soggetti immunodepressi. “Analogamente alla dose precedente, a partire dal 120esimo giorno i soggetti immunodepressi e’ raccomandato che si rivaccinino, in quanto una quota importante, pari al 30-40% di loro, non ha avuto una risposta ottimale, pertanto la quarta dose consente un efficace richiamo e di recuperare un 10-15% che non ha risposto e per gli altri, se a rischio, pensare anche di essere coperti con un nuovo anticorpo che sara’ disponibile a partire dalla prossima settimana“. Lo ha detto a “e-VENTI” su Sky TG24 Nicola Magrini, direttore generale dell’AIFA.
“Concentrarsi sui soggetti piu’ fragili e’ la priorita’, valuteremo quello che succedera’ con grande attenzione a partire dai prossimi mesi che sicuramente vedranno la coda di questa pandemia. La grande attenzione estiva, guardando al sud del mondo che andra’ incontro all’inverno, ci consentira’ di capire quali varianti circoleranno e sulla base di questo decidere se avere un’altra campagna di vaccinazione di massa o concentrarsi e restringere la raccomandazione a vaccinarsi, come per l’influenza, solo sui soggetti a partire da una certa eta‘”, ha aggiunto Magrini.
Per l’obbligo vaccinale per gli over 50 “si e’ data una data di riferimento ma non penso che fosse inteso per decadere, in qualche modo. Non e’ una decisione di AIFA, pero’ sarebbe coerente mantenerlo“, ha detto Magrini. Parlando dell’arrivo del vaccino Novavax, ha spiegato che “la prossima settimana si attendono alcuni milioni di dosi di questo nuovo vaccino proteico, molto ben studiato, che ha configurato un’efficacia complessiva straordinariamente elevata, ha molto confortato che ci sia anche un vaccino con una piattaforma vaccinale piu’ nota, che sembra rassicurare molto. Ci stiamo impegnando perche’ la quota di scettici sui vaccini a mRNA possa avere immediato accesso a questo vaccino ed e’ atteso che qualche decina di migliaia di dubbiosi possano soddisfare l’esigenza di essere vaccinati con un vaccino piu’ classico, piu’ noto e ben studiato”.