L’1 aprile il passaggio ravvicinato dell’asteroide 2007 FF1

Il sasso spaziale 2007 FF1 è un asteroide di 260 metri di diametro: è classificato come “potenzialmente pericoloso” a causa delle sue dimensioni e dell’orbita relativamente vicina alla Terra
MeteoWeb

Domani, venerdì 1 aprile, un asteroide di 260 metri sfreccerà vicino alla Terra. Proprio per la data del suo passaggio, sul web è stato ribattezzato “asteroide pesce d’aprile”, ma 2007 FF1, questo il nome del sasso cosmico, è inserito nell’elenco dei 2.300 “oggetti potenzialmente pericolosi” di cui fanno parte tutti gli asteroidi che hanno un diametro superiore a 140 metri e la cui orbita li porti a meno di 7,5 milioni di chilometri dalla Terra.

Il sasso spaziale 2007 FF1 è un asteroide di classe Apollo (uno tra circa 15mila), cioè la sua orbita attorno al Sole (che impiega 684 giorni) si incrocia con l’orbita terrestre. L’asteroide è classificato come “potenzialmente pericoloso” a causa delle sue dimensioni e dell’orbita relativamente vicina alla Terra. 2007 FF1 viaggia a 48mila chilometri e nella notte dell’1 aprile, alle 22:35 italiane, compirà il suo passaggio ravvicinato alla Terra. Non costituirà un pericolo per il nostro pianeta, in quanto passerà a circa 7 milioni di chilometri, 20 volte la distanza che separa la Terra dalla Luna.

Il prossimo sorvolo sarà il flyby più vicino alla Terra che FF1 2007 abbia mai effettuato da quando è stato scoperto nel 2007. Nell’agosto 2020, l’asteroide ha raggiunto una distanza minima dalla Terra di circa 17,3 milioni di km, viaggiando a circa 47.950km/h. Si stima che il prossimo massimo avvicinamento avverrà il 2 aprile 2037, quando l’asteroide raggiungerà una distanza minima dalla Terra di circa 7,9 milioni di km.

Scoperto nel 2007 dagli strumenti del Catalina Sky Survey, l’asteroide 2007 FF1 è solo uno delle decine di migliaia di asteroidi che orbitano nei pressi della Terra. Ogni giorno, 24 ore su 24, reti di telescopi e osservatori scandagliano l’intera volta celeste in cerca di comete e asteroidi, oggetti incredibilmente difficili da vedere perché piccoli (anche quelli grandi lo sono in relazione alle distanze in gioco), veloci e lontanissimi. Proprio per questi motivi, si riesce a tracciare il percorso di circa migliaia di asteroidi, ma non si riesce a scovarli tutti.

Un esempio di questo è avvenuto pochi giorni fa, quando un asteroide di 2 metri di diametro (2022 EB5) è entrato l’atmosfera terrestre disintegrandosi sopra il mare di Norvegia. La rete di monitoraggio era riuscita a identificarlo solo 2 ore prima dell’impatto. Fortunatamente 2022 EB5 non ha mai costituito un vero pericolo ma è stato un’occasione per affinare i meccanismi internazionali preposti alla difesa planetaria.

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