Satellite NOAA rileva espulsione di massa coronale: possibili aurore artiche nell’Equinozio di Primavera

Il satellite DSCOVR potrebbe avere rilevato una CME mentre passava vicino alla Terra
MeteoWeb

Il satellite DSCOVR (Deep Space Climate Observatory) della NOAA potrebbe avere rilevato un’espulsione di massa coronale (CME) mentre passava vicino alla Terra oggi, 20 marzo, giorno in cui “scocca” l’Equinozio di Primavera.
La prova (o forse più un indizio) consiste in alcune increspature del magnetismo e un aumento della densità del vento solare: non è abbastanza per causare una tempesta geomagnetica, ma le aurore artiche sono possibili.

 la navicella spaziale DSCOVR della NOAA potrebbe aver rilevato una CME che passa vicino alla Terra oggi, 20 marzo . L'evidenza ( più di un suggerimento in realtà ) consiste in alcune increspature del magnetismo e un aumento della densità del vento solare. Questo non è abbastanza per causare una tempesta geomagnetica, ma le aurore artiche sono sicuramente possibili.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è il vento solare

I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h.
Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Il massimo solare del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

Condividi