Clima, la foresta pluviale amazzonica potrebbe avvicinarsi al punto di non ritorno: il 75% non reagisce ai cambiamenti

Secondo un nuovo studio, il 75% dell'Amazzonia ha perso resilienza dall'inizio degli anni 2000, il che indica che la foresta potrebbe avvicinarsi a una transizione critica
MeteoWeb

Le foreste tropicali come l’Amazzonia svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del clima. Il cambiamento climatico e le attività indotte dall’uomo come la deforestazione, tuttavia, hanno esercitato una pressione crescente sulla foresta pluviale amazzonica negli ultimi decenni. Secondo le prove osservative presentate sulla rivista Nature, la foresta pluviale amazzonica potrebbe avvicinarsi a un punto critico di deperimento, in cui la foresta pluviale si trasformerà in savana, con segni di perdita di resilienza in oltre il 75% della sua area dall’inizio degli anni 2000.

Utilizzando i dati del telerilevamento satellitare, Chris Boulton e colleghi hanno determinato i cambiamenti nella resilienza, ovvero la capacità di un sistema ecosistemico di riprendersi da un’alterazione, della foresta pluviale amazzonica tra il 1991 e il 2016. Il team ha combinato queste informazioni con i dati sulla copertura forestale come misura dello stato medio dell’ecosistema, nonché i dati climatici. Le analisi rivelano che il 75% dell’Amazzonia ha perso resilienza dall’inizio degli anni 2000, il che indica che la foresta potrebbe avvicinarsi a una transizione critica. La perdita di resilienza è più evidente nelle aree più vicine all’attività umana, così come in quelle che ricevono meno precipitazioni. È importante sottolineare che la perdita di resilienza non coincide con una perdita della copertura forestale, il che implica che la foresta potrebbe essere vicina a un punto di non ritorno senza mostrare cambiamenti nel suo stato medio.

Gli autori concludono che questi risultati sono importanti in quanto forniscono prove osservative che le condizioni più asciutte e la deforestazione stanno probabilmente spingendo l’Amazzonia verso una soglia critica.

Una perdita che potrebbe trasformare la foresta in savana e far scomparire un ecosistema fondamentale per l’intero pianeta perché l’Amazzonia “influenza fortemente le precipitazioni in tutto il Sud America attraverso la sua enorme evapotraspirazione (ossia la quantità d’acqua che dal terreno passa nell’aria sotto forma di vapore) e immagazzina enormi quantità di carbonio che potrebbero essere rilasciate come gas serra“, ha spiegato Niklas Boers, del Politecnico di Monaco che ha partecipato al lavoro. Prevedere i tempi di questa transizione da foresta a savana risulta ancora molto difficile ma, concludono i ricercatori, quando il cambiamento “sarà osservabile, sarebbe probabilmente troppo tardi per fermarlo”.

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