Clima: il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua massima estensione annuale, manca un’area più grande del Texas e del Maine messi insieme

L'estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il picco di 14,88 milioni di km quadrati
MeteoWeb

Il ghiaccio marino artico sembra avere raggiunto la sua estensione massima annuale il 25 febbraio, dopo essere aumentato durante l’autunno e l’inverno. L’estensione invernale di quest’anno è la decima più bassa tra le registrazioni satellitari compilate dal National Snow and Ice Data Center, uno dei Distributed Active Archive Centers della NASA.

L’estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il picco di 14,88 milioni di km quadrati, circa 770mila km quadrati al di sotto del massimo medio del periodo 1981-2010, equivalente alla mancanza di un’area di ghiaccio leggermente più grande del Texas e del Maine messi insieme. Questo massimo è alla pari col dato del 2015 come il terzo più precoce mai registrato.

Il ghiaccio marino aumenta e diminuisce con le stagioni ogni anno. Nell’Artico raggiunge la sua massima estensione intorno a marzo, dopo essere aumentato durante i mesi più freddi, e si riduce alla sua estensione minima a settembre, dopo lo scioglimento durante i mesi più caldi. Nell’emisfero australe, il ghiaccio marino antartico segue un ciclo opposto.

estensione giornaliera
Il grafico mostra l’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico nel 2022, 2021 e 2012 rispetto alla media 1981-2010. L’estensione massima annuale di quest’anno è stata raggiunta il 25 febbraio.
Credit: Joshua Stevens/NASA Earth Observatory

Per stimare l’estensione del ghiaccio marino, i sensori satellitari raccolgono dati che vengono elaborati in immagini giornaliere, ciascuna cella della griglia copre un’area di circa 25X25 km. Gli scienziati utilizzano quindi queste immagini per stimare l’estensione dell’oceano in cui il ghiaccio marino copre almeno il 15% dell’acqua.

Da quando i satelliti hanno iniziato a monitorare in modo affidabile il ghiaccio marino nel 1979, le estensioni massime nell’Artico sono diminuite a un ritmo di circa 13% per decennio, con le estensioni minime in calo di circa il 2,7% per decennio. Queste tendenze, ha spiegato la NASA, sono legate al riscaldamento causato da attività umane come l’emissione di anidride carbonica, che intrappola il calore nell’atmosfera e provoca l’aumento delle temperature. L’analisi della NASA mostra anche che l’Artico si sta riscaldando circa tre volte più velocemente rispetto ad altre regioni.

A febbraio il ghiaccio marino antartico è sceso a un livello minimo record: a differenza dell’Artico, questo ghiaccio marino ha mostrato alti e bassi irregolari principalmente a causa delle caratteristiche geografiche che lo circondano. I venti e le correnti oceaniche specificamente legati all’Oceano Australe e all’Antartide hanno una forte influenza sull’estensione del ghiaccio marino.
Il ghiaccio marino nell’Artico è circondato da terra, mentre il ghiaccio marino nell’Antartico è circondato solo dall’oceano e può quindi diffondersi più liberamente. Nel complesso, il record di ghiaccio marino antartico mostra una tendenza o un aumento leggermente al rialzo.
Gli aumenti del ghiaccio marino antartico, però, non sono abbastanza grandi da compensare le perdite dell’Artico, ha ricordato la NASA.

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