Forti tempeste geomagnetiche classe G3 sono possibili durante le prime del 31 marzo, quando si prevede che un’espulsione di massa coronale (CME) “cannibale“ colpirà il campo magnetico terrestre. Durante tali tempeste, le aurore potranno essere visibili negli USA persino in Illinois e Oregon (latitudine geomagnetica 50°).
Che cos’è una CME “cannibale”
Il 28 marzo la macchia solare AR2975 ha generato numerosi brillamenti solari, più di 17 in tutto: 11 flare di classe C e 6 di classe M. Almeno 2 CME sono emerse dal caos.
Qui le immagini catturare dal coronografo del Solar and Heliospheric Observatory della NASA:
La prima CME nelle immagini è stata prodotta da un flare di classe M4 alle 13:29 ora italiana. Ha lasciato il Sole viaggiando a 1259 km/s. La seconda CME è stata prodotta da un brillamento di classe M1 alle 21:23 ora italiana, spostandosi ancora più velocemente, percorrendo circa 1700 km/s.
Un modello realizzato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) suggerisce che la seconda CME supererà la prima, fondendosi in un’unica “CME cannibale“, prima di colpire il campo magnetico terrestre intorno alle 05:00 ora italiana del 31 marzo.
Le CME cannibali sono veloci espulsioni di massa coronale che spazzano via le CME più lente di fronte a loro (click qui per l’approfondimento della NASA in merito). Il miscuglio così creato contiene campi magnetici aggrovigliati e plasmi compressi che possono innescare forti tempeste geomagnetiche.
Se il modello NOAA è corretto, la densità del plasma del vento solare attorno alla Terra potrebbe aumentare di 10 volte all’arrivo della CME, mentre la velocità del vento solare supererà i 700 km/s. Questi eventi preparerebbero il terreno per tempeste geomagnetiche di classe G2-G3.
Cos’è un brillamento solare (o flare)
I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.
Il massimo del Ciclo Solare 25
Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.