In Italia, il vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax, è destinato solo al ciclo primario, ossia a coloro che non hanno ricevuto ancora alcuna dose di vaccino. Ora due studi valuteranno l’impiego di Nuvaxovid come booster eterologo, ossia come dose da somministrare dopo un ciclo primario effettuato con altri vaccini anti-Covid. Lo annuncia la società americana che ha messo a punto il vaccino proteico Nuvaxovid, spiegando che i due trial valuteranno la sicurezza, l’immunogenicità e la reattogenicità del prodotto come richiamo dopo vaccini anti-Covid diversi.
Il primo studio – spiega la compagnia – è un trial di fase 1/2 sostenuto dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) statunitense, che valuterà Nuvaxovid in adulti sani over 18 dopo almeno 12 settimane da un ciclo primario con uno dei 3 prodotti autorizzati dall’Agenzia americana del farmaco FDA (ossia Pfizer/BioNTech, Moderna e Janssen). I partecipanti saranno seguiti per 12 mesi. I primi dati sono attesi entro fine anno e i risultati completi nel 2023.
Il secondo studio è un trial di fase 3 condotto negli Emirati Arabi Uniti, su over 18 immunizzati con il vaccino anti-Covid inattivato della cinese Sinopharm. I partecipanti saranno seguiti per 6 mesi e i risultati completi sono attesi nel quarto trimestre del 2022.
“Ulteriori studi sulla dose booster sono importanti per supportare la scelta del vaccino tra i cittadini, gli operatori sanitari e le autorità sanitarie pubbliche. Non vediamo l’ora di aggiungere queste nuove evidenze per supportare l’uso ampliato del nostro vaccino proteico“, dichiara Filip Dubovsky, Chief Medical Officer di Novavax.