Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il “Decreto riaperture” fissando la roadmap per l’eliminazione di tutte le restrizioni, a partire dal Green Pass, adottate per fronteggiare la pandemia di Covid-19, dopo una riunione in cui si sono registrate le fibrillazioni della Lega che chiedeva di anticipare il ritorno alla normalità ma ancora una volta ha prevalso la linea dell’eccessiva precauzione. Il Governo, infatti, ha fissato nel 1° maggio il “freedom day” italiano, quando cioè non si userà più definitivamente il Green Pass per nessun tipo di attività e non sarà più obbligatoria neanche la mascherina al chiuso, ritrovando così la normalità pre-pandemia. Già dal 1° aprile, però, ci saranno molti allentamenti e di fatto termina il lockdown in cui sono stati posti i non vaccinati dal 10 Gennaio, quando cioè è stato introdotto l’obbligo del Green Pass “rafforzato“, da vaccino o da guarigione, per tutte le attività che non siano quelle essenziali (da oltre due mesi, chi non è guarito o vaccinato può andare soltanto a lavorare, fare la spesa, in farmacia e in poche altre attività di prima necessità; se è Over-50 non può andare neanche a lavorare).
Quello di oggi è senza ombra di dubbio di un netto cambio di passo con un orizzonte di riaperture imminenti, che arriva per giunta in un momento in cui i contagi stanno nuovamente aumentando: è evidente quindi che anche l’esecutivo guidato da Mario Draghi ha cambiato metodo e ha deciso di adeguarsi al modello britannico della “convivenza” con il virus, arrendendosi all’evidenza che è impossibile fermarlo pur utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, che si sono rivelati completamente inutili (il Green Pass su tutti). Certamente – al tempo stesso – si rileva per l’ennesima volta la perseveranza nell’eccesso di cautele delle norme italiane: già oggi, infatti, l’Italia è l’unico Paese che continua ad utilizzare il Green Pass a metà marzo, e il Governo anzichè abolirlo in anticipo decide di prorogarlo per molte attività (compreso il lavoro per tutti!) di un altro mese, e cioè per tutto aprile, che è anche il mese delle festività pasquali. Si tratta di un altro duro colpo per il turismo, in quanto tutti i competitor stranieri senza Green Pass avranno maggior appeal sui mercati turistici internazionali. Gli italiani torneranno ad una normalità pre-Covid soltanto il 1° maggio, a differenza dei cittadini degli altri Paesi europei che stanno ritrovando la normalità in questi giorni (Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi) o che addirittura l’hanno già ritrovata da mesi (Spagna, Regno Unito, Danimarca, Svizzera e Svezia).
Feroci polemiche per il turismo: “Pasqua rovinata”, il ministro Garavaglia chiede i danni a Speranza
L’approvazione del decreto non è stata indolore. Il ministro al turismo Massimo Garavaglia, uscendo dal Consiglio dei Ministri, si è mostrato furioso con Speranza e ha parlato con i giornalisti dell’Ansa a cui ha detto: “ho chiesto ufficialmente 500 milioni al ministero della Salute per i danni recati in aprile al turismo, con i due ponti rovinati, quello di Pasqua e quello del 25 aprile“. L’Italia sarà l’unico Paese al mondo che ancora a Pasqua richiederà Green Pass e addirittura Super Green Pass per i locali della ristorazione al chiuso (persino al bancone dei bar!), e il danno è duplice non solo per il mancato arrivo di viaggiatori stranieri che ovviamente preferiranno altre mete senza restrizioni, ma anche per gli italiani che opteranno per le festività pasquali all’estero dove il Green Pass non è richiesto. Ricordiamo inoltre che per chi non ha la terza dose (ricevuta da meno del 45% della popolazione europea), in Italia – e solo in Italia – il Green Pass da vaccinazione completa (due dosi) scade dopo 6 mesi dalla seconda dose. Quindi la quasi totalità del turismo internazionale è tagliato fuori dall’Italia anche per Pasqua.
Vediamo le novità previste dal “decreto riaperture“.
Green Pass e restrizioni: cosa cambia dal 1° Aprile
- Finisce lo “stato di emergenza“
- Si sciolgono la struttura commissariale di Figliuolo e il Comitato tecnico scientifico
- Termina il sistema delle Regioni colorate
- Finisce la quarantena per tutti i contatti dei positivi (anche se non vaccinati): rimane in isolamento solo chi è positivo al tampone
- Addio alla dad per le scuole
- La capienza degli stadi torna al 100% e si potrà entrare con Green Pass base, quindi potranno andarci anche i non vaccinati con un tampone negativo mentre fino al 31 marzo serve il “Super” Green Pass da vaccino o guarigione
- Il Green Pass base oggi in vigore non sarà più richiesto per negozi, parrucchieri, barbieri, uffici (poste e banche) e tabacchi
- Il Green Pass non sarà più richiesto per per alberghi, B&B e strutture ricettive, neanche quello base
- I clienti degli alberghi potranno usufruire dei servizi della ristorazione (colazione, pranzo, cena) dell’albergo in cui pernottano anche nei tavoli al chiuso senza alcun tipo di Green Pass
- Il Green Pass non sarà più richiesto in tutti i locali della ristorazione con i tavoli all’aperto, neanche quello base
- Il Super Green Pass non sarà più richiesto i trasporti: resta l’obbligo del Green Pass base soltanto su quelli a lunga percorrenza. Torna libero il trasporto pubblico locale (autobus, metropolitane, tram, aliscafi, treni regionali), senza neanche il pass base
- Resta l’obbligo della mascherina in tutti i luoghi chiusi
- Resta l’obbligo di Green Pass base sul lavoro
- Resta l’obbligo di “Super Green Pass” (quindi da vaccino o guarigione) per discoteche, palestre, piscine, sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, palazzetti dello sport al chiuso, locali della ristorazione al chiuso (compresi bar al bancone e comprese celebrazioni per matrimoni, comunioni e altre cerimonie civili o religiose)
- I turisti stranieri potranno accedere ai tavoli al chiuso dei ristoranti anche con il Green Pass base da tampone
- Per gli over-50 cessa l’obbligo di Super Green Pass per il lavoro: i non vaccinati possono andare a lavorare con un tampone negativo, come gli under 50, quindi coloro che sono stati sospesi possono tornare in servizio (ma facendo un test ogni 48 ore)
Green Pass e restrizioni: cosa cambia dal 1° Maggio, il “freedom day” italiano
- Addio definitivo ad ogni tipo di Green Pass: non servirà più neanche quello base, si torna al lavoro, sugli aerei, in palestra, ristoranti al chiuso, discoteche, concerti e ovunque senza alcun tipo di lasciapassare. Il Qr-code cesserà definitivamente la propria funzione e si potrà cancellare
- Addio anche all’obbligo di mascherine anche al chiuso: non sarà più necessario indossarla neanche in negozi. Ovviamente chi vorrà, volontariamente, continuerà ad indossarla per scelta personale
- Tornano a lavorare i non vaccinati sospesi dalle forze dell’ordine e dalle scuole e università
Obbligo vaccinale: cosa cambia dal 15 Giugno
- Finisce l’obbligo vaccinale per gli over-50 e anche per tutte le categorie lavorative (forze dell’ordine, insegnanti e personale di scuola e università, che comunque anche se non vaccinati potranno tornare al lavoro dal 1° aprile con semplice tampone) escluso il personale sanitario e delle Rsa per cui l’obbligo è esteso al 31 dicembre 2022