L’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, avvenuta lo scorso 15 gennaio, potrebbe avere conseguenze di raffreddamento climatico minori rispetto a quanto precedentemente ipotizzato: lo ha confermato una ricerca pubblicata su Advances in Atmospheric Sciences, condotta dagli scienziati dell’Accademia cinese delle scienze.
I ricercatori hanno evidenziato che l’anidride solforosa rilasciata dalle eruzioni viene ossidata e convertita in aerosol di solfato, che restano in atmosfera per un paio di anni, ostacolando il passaggio della radiazione solare. Il meccanismo può innescare una sorta di raffreddamento nell’ambiente, ma tali fenomeni non sono sufficienti per invertire il tasso di aumento delle temperature.
Stando a quanto emergeva da indagini precedenti, infatti, le eruzioni del vulcano Tonga sono state associate a una diminuzione della temperatura dell’aria superficiale globale che variava da 0,03 e 0,1°C, ma gli autori hanno suggerito, nel nuovo studio, che si tratta di un valore eccessivo.
Utilizzando modelli sofisticati, gli studiosi hanno scoperto una correlazione tra l’intensità di 70 eruzioni vulcaniche selezionate nell’ultimo millennio e la risposta della temperatura superficiale media globale nel primo anno dopo l’eruzione. I risultati hanno mostrato che la temperatura superficiale media globale diminuirà di soli 0,004°C nel primo anno dopo l’eruzione del vulcano Tonga.