Potenti esplosioni sul Sole: blackout radio sull’Oceano Pacifico, domani previste tempeste geomagnetiche classe G2

Una CME si sta dirigendo direttamente verso la Terra, con arrivo previsto alla fine del 13 marzo
MeteoWeb

Ancora fuochi d’artificio sul Sole.
La macchia solare AR2964 ha appena prodotto un brillamento di classe M2. L’esplosione, avvenuta l’11 marzo alle 23:32 ora italiana, ha causato un breve blackout radio a onde corte sull’Oceano Pacifico. I marinai e i radioamatori potrebbero avere notato effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a ~ 20 MHz.

blackout map

Inoltre, un’espulsione di massa coronale (CME) si sta dirigendo direttamente verso la Terra, con arrivo previsto alla fine del 13 marzo, con possibili effetti fino al 14 marzo.
I coronagrafi a bordo del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) hanno registrato la nube di particelle mentre lasciava il Sole (l’oggetto luminoso in basso è Giove):

La CME è il risultato di un brillamento solare di classe C2 di lunga durata avvenuto vicino alla macchia solare AR2962. Normalmente, i flare di classe C non sono considerati forti: tuttavia, questo è durato quasi 12 ore, consentendogli di immettere molta energia nella CME.

flare 12 ore

Dopo l’arrivo della CME sono possibili tempeste geomagnetiche di classe G2 (ovvero moderate, in una scala di 5 livelli).
Durante tali tempeste, le aurore, ben visibili a occhio nudo, possono apparire negli Stati USA settentrionali, dal Maine a Washington.

g2
Credit: SWPC NOAA

Un modello della CME della NASA individua l’orario di arrivo intorno alle 19 ora italiana del 13 marzo. In questa animazione, il punto giallo è la Terra:

modello nasa

Le tempeste geomagnetiche, se si verificheranno, potrebbero estendersi fino al 14 marzo, il Pi Greco Day.

tempesta geomagnetica 13 14 marzo
Credit SWPC NOAA

La CME colpirà Venere meno di un giorno prima di raggiungere la Terra: sul “gemello” del nostro pianeta non provocherà una tempesta geomagnetica, perché non ha un campo magnetico globale generato internamente. L’impatto eroderà una piccola quantità di atmosfera dalle nubi non protette di Venere.

Uno dei vantaggi di vivere sulla Terra durante una tempesta geomagnetica è che gli skywatcher possono ammirare aurore: in questa occasione, ciò sarà possibile dal 13 al 14 marzo.

*AGGIORNAMENTO*

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Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Il massimo solare del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

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