Human Papilloma Virus, la proposta IEO: “applichiamo il modello del vaccino anti-Covid”

Si stima che siano oltre 6500 ogni anno i nuovi tumori causati dal Papillomavirus in Italia
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L’Istituto Europeo di Oncologia aderisce anche quest’anno alla Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’HPV che si celebra il 4 marzo per motivare la popolazione, soprattutto i giovani, a vaccinarsi contro lo Human Papilloma Virus per ridurre a zero la mortalità per il tumore del collo dell’utero e frenare l’aumento dell’incidenza degli altri tumori collegati all’ HPV.

La buona notizia di quest’anno è che in Italia  è stata approvata  la vaccinazione contro  l’ HPV per  femmine e maschi dai 12 ai 45 anni – dichiara Eleonora Preti, esperta nelle patologie HPV-correlate dell’Unità di Ginecologia Preventiva dello IEOSe  questa ampia popolazione aderisse in massa alla campagna vaccinale, potremo allinearci ai primi Paesi che raggiungeranno l’obiettivo posto lo scorso anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: portare la mortalità per tumore del collo dell’utero sotto la soglia di 4 donne ogni 100.000 (cioè ridurla quasi a zero) entro il 2030. Il piano d’azione OMS riguarda le donne e prevede di vaccinare il 90% delle ragazze entro i 15 anni di età e sottoporre a screening il 70% delle donne entro i 45 anni.  Vaccinare e fare screening sicuramente può ridurre la mortalità per tumore del collo dell’utero, ma non basta per far sparire il virus e i suoi effetti cancerogeni. Solo con l’adesione al vaccino anche della popolazione maschile si può davvero fermare la circolazione virale e raggiungere più facilmente e rapidamente l’obiettivo mortalità zero per tumore del collo dell’utero e incidenza dimezzata per gli altri tumori HPV correlati. Infatti in aggiunta agli obiettivi dell’OMS il piano europeo “Europe’s Beating cancer“, lanciato nel febbraio 2021,  prevede l’incremento della copertura vaccinale dei maschi adolescenti”.

Si stima che siano oltre 6500 ogni anno i nuovi tumori causati dal Papillomavirus in Italia: oltre alla quasi totalità dei tumori del collo dell’utero, il 70 % dei tumori della vagina, il 16 % dei tumori della vulva, l’87% di quelli dell’ano, il 29% di quelli del pene, e un’alta percentuale dei tumori della faringe e dell’orofaringe.

La diagnosi di tumori della gola HPV- correlati è passata dal 40% del periodo 2000-2010 a circa il 70% di oggi nella casistica del nostro Istituto – dichiara Mohssen Ansarin, Direttore del Programma Cervico Facciale IEOLe percentuali si sono invertite rispetto ai tumori orofaringei non legati a HPV, che sono invece in diminuzione. Segno che il virus circola sempre più intensamente ed anche la nostra capacità di riconoscerlo aumenta anche nei distretti non ginecologici. I tumori da HPV colpiscono una popolazione giovane, che pone con più forza il problema di trattamenti che conservino il più possibile le funzioni essenziali alla vita sociale, la voce e la deglutizione, e che possano essere ripetuti nel tempo. In sala operatoria noi facciamo del nostro meglio per togliere il tumore, ma la vera arma contro il cancro rimane la prevenzione, specialmente in quei tumori maligni in cui il principale agente patogeno è noto, come i tumori dell’orofaringe HPV correlati. La campagna vaccinale contro l’HPV, ora aperta in Italia anche ai maschi sotto i 45 anni sarà la chiave non solo per proteggere le donne, ma anche per proteggere gli uomini dal rischio di tumori insidiosi come quello della gola. Il Covid- 19 ha comprensibilmente compromesso il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Ora tuttavia fortunatamente la situazione si avvia verso la normalità e il Covid non può più essere un alibi per rimandare la vaccinazione HPV. Anzi, il modello organizzativo sperimentato per il vaccino anti-Covid potrebbe essere applicato a quello contro l’HPV”.

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