Il calvario di Samantha D’Incà, in coma vegetativo dalla fine di dicembre 2020, è finito: per la ragazza, che avrebbe compiuto 30 anni tra pochi giorni, il padre aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione al trattamento di “fine vita”.
Samantha, residente nel bellunese, nel novembre 2020 era caduta riportando la frattura del femore: l’incidente è stato seguito da un inspiegabile crollo con tanto di polmonite bilaterale non legata al Covid. Già da subito è parso chiaro che non ci fossero speranze di miglioramento.
A novembre il giudice del tribunale di Belluno aveva ha nominato il padre amministratore di sostegno che ha richiesto l’interruzione delle terapie che tenevano in vita la 30enne.
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Il calvario di Samantha è finito: morta a Belluno dopo 14 mesi di coma vegetativo
Il padre di Samantha aveva chiesto e ottenuto l'autorizzazione al trattamento di "fine vita"
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