Si chiama Giant’s Causeway, che in italiano viene reso come il Selciato del Gigante, e si trova nell’estremo nord dell’Irlanda questa magnifica espressione della natura che ogni anno attira visitatori e ammiratori dell’Irlanda magica.
Nel 1986, le 40.000 colonne di basalto dalla forma esagonale, sono diventate un sito dichiarato Patrimonio dell’UNESCO, ma sebbene la scienza abbia da tempo spiegato le sue origini vulcaniche, questo non impedisce, alle leggende dei giganti in lotta o innamorati, di continuare a esercitare la seduzione sui viaggiatori di ogni luogo e tempo.
Giant’s Causeway: cos’è il Selciato del Gigante
Il Selciato del Gigante si trova nell’estremità nord dell’Irlanda, precisamente a circa tre chilometri a nord della cittadina di Bushmills, nella contea di Antrim e si può raggiungere seguendo la già di per sé spettacolare strada costiera che prende il nome di Causeway Coastal Route e passa anche per la città di Belfast.
In irlandese il suo nome si pronuncia Clochàn an Aifir ed è un geosito Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1986, grazie alle 40.000 antichissime colonne di basalto esagonale da cui è costituito e che emergono dal mare in peculiari composizioni.
Lo spettacolo è grande anche perché le onde del mare vi si infrangono generando un quadro e un’atmosfera davvero magica. Le colonne sono alte decine di metri e si affacciano, infatti, sull’Oceano Atlantico, generando uno scenario di una bellezza unica.
La scienza ci spiega l’origine di questa particolare conformazione della roccia: il basalto è una roccia effusiva di origine vulcanica, ossia generata dalla fusione del mantello terrestre e dalla rapida solidificazione delle lave che entrano a contatto con l’aria o l’acqua. La natura del basalto è dunque cristallina e il suo colore molto scuro se non quasi nero.
Quelli che costituiscono il Selciato del Gigante sono basalti formatisi tra i 50 e i 60 milioni di anni fa a seguito di un episodio violento che determinò l’apertura di una faglia nella crosta terrestre su quello che è l’attuale margine occidentale della Gran Bretagna. Ne seguì un evento vulcanico, con l’intrusione di basalto dalla faglia, che determinò la formazione di un imponente plateau di lave fuse; queste a contatto con l’acqua e l’atmosfera si solidificarono rapidamente e trovandosi strette tra le rocce già presenti andarono a svilupparsi in altezza.
Le forme che ne derivarono sono quelle che oggi possiamo ammirare di tipo esagonale e poligonale, ma anche a forma di arco, canne d’organo o selciati, conformazioni che troviamo non solo nel Selciato del Gigante ma anche in altri siti che possiedono la stessa natura.
La storia e la leggenda del Selciato del Gigante
Oggi il Selciato del Gigante costituisce una delle principali mete di trekking per i viaggiatori che si vogliono far trasportare da storie e leggende che si intrecciano con la fantasia di questi luoghi, ma già al momento della scoperta del Giant’s Causeway nel 1693 le spiegazioni scientifiche lasciavano più spazio a quelle immaginarie.
Sembra, infatti, che incerti sulle origini della formazione rocciosa anche gli scienziati si lasciarono trasportare dalla fantasia sino ad attribuirne la costruzione ad un gigante o all’uomo coadiuvato da qualche forza soprannaturale, proprio da questo ne deriva il suggestivo nome.
Narra la leggenda che su queste coste un tempo vivessero giganti che tra di loro sempre agitavano venti di guerra per ottenere la libertà. Presso questa landa, in particolare, si trovava il gigante Finn McCool (secondo altre forme Fionn Mac Cumhaill) che costruì il selciato pur di raggiungere a piedi la Scozia e dar battaglia al suo eterno rivale: il gigante Benandonner (Angus).
Qui la storia prende varie forme, secondo la leggenda prima di raggiungere la Scozia, Finn si addormentò e Benandonner ne approfittò per raggiungere l’Irlanda intenzionato ad assassinarlo, ma la moglie del primo per evitare che venisse ucciso lo coprì con un drappo simulando che sotto la coperta ci fosse il loro figlio. Il gigante scozzese guardando la mole del bambino si terrorizzò all’idea di quale dovesse essere quella del padre e decise di ritornare indietro verso la sua terra, non prima di aver distrutto il selciato su cui il rivale avrebbe potuto inseguirlo.
Secondo un’altra versione invece il gigante irlandese avrebbe costruito la strada proprio per consentire al suo rivale scozzese di raggiungerlo. Quest’ultimo sarebbe stato sconfitto e proprio per la veemenza della battaglia che si svolse sul percorso, parte del selciato sprofondò per sempre negli abissi dell’oceano.
Non mancano però le versioni più dolci della storia che parlano di un gigante innamorato che decise di realizzare la strada per raggiungere la sua amata che lo attendeva in Scozia.
Qualunque sia la leggenda, come sempre esiste un fondo di verità: in questo caso si tratta di un dato geomorfologico: la presenza delle medesime formazioni basaltiche sulla costa scozzese, precisamente sull’Isola di Staffa.
Fu solo nel 1771 che il geologo francese Nicolas Demarest, collaboratore dell’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, ne attestò l’origine vulcanica, spiegandone la forma regolare in base alla natura cristallina del basalto e il repentino raffreddamento della lava che lo costituisce.
I fenomeni naturali e gli eventi meteorologici che hanno plasmato le colonne e intagliato le rocce in forme particolari sono tutt’altro che privi di magia e ancora oggi si possono osservare le rocce del Selciato del Gigante in cerca delle numerose sculture naturali come: lo Stivale del gigante (che si narra essere il piede del gigante Finn), l’Organo del gigante (formazione alta 12 metri), gli Occhi del gigante, l’Arpa del Gigante, l’Alveare, il Cancello del gigante, i Gradini di Sheperd. La zona dei blocchi esagonali invece è quella della Sedia dei desideri che si può ammirare in tutta la sua bellezza con il paesaggio circostante.