Sono previste tempeste geomagnetiche classe G2 (ovvero moderata, in una scala di 5 livelli) il 31 marzo, quando è atteso l’impatto di un’espulsione di massa coronale (CME) sul campo magnetico terrestre. Durante tali tempeste, le aurore potranno essere visibili negli USA fino a New York e Idaho (latitudine geomagnetica 55°).
La tempesta potrebbe essere anche più forte del previsto: la fonte della CME, la macchia solare AR2975, ha prodotto due ulteriori espulsioni successivamente a quella principale.
Flare, tsunami solare, tempesta di radiazioni
Molte cose sono successe sul Sole, tutte insieme. La macchia solare AR2975 ha prodotto un’esplosione ieri 28 marzo (13:29 ora italiana), producendo un importante brillamento solare di classe M4.
L’esplosione ha provocato uno “tsunami solare” attraverso l’atmosfera della nostra stella: è possibile notarlo mentre si allontana dal luogo dell’esplosione nelle immagini del Solar Dynamics Observatory della NASA.
Questo tsunami era “radio-attivo”: ha irradiato onde radio verso la Terra. “Ho rilevato un fantastico lampo radio solare a 56 MHz,” ha riferito Rob Stammes che ha registrato l’esplosione nel suo osservatorio meteorologico spaziale a Lofoton, in Norvegia.
Più o meno nello stesso momento, la US Air Force ha affermato di aver registrato esplosioni radio solari di tipo II e di tipo IV.
Ironicamente, mentre il Sole si stava trasformando in un radiofaro, contemporaneamente ha bloccato alcune trasmissioni radio sulla Terra. Un impulso di raggi X generato dal brillamento ha ionizzato la parte superiore dell’atmosfera sopra l’Africa, provocando un blackout radio a onde corte:
Aviatori, marinai e radioamatori della zona potrebbero aver notato effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a 30 MHz.
I protoni energetici accelerati dal bagliore–tsunami stanno ora interagendo con la magnetosfera terrestre, causando una tempesta di radiazioni di classe S1 minore.
Il campo magnetico del nostro pianeta sta incanalando alcune di queste particelle verso i poli dove è in corso un secondo tipo di blackout radio: un evento di assorbimento della calotta polare. Gli aeroplani che sorvolano queste regioni potrebbero scoprire che le loro radio a onde corte non funzioneranno durante il transito.
Cos’è un brillamento solare (o flare)
I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.
Il massimo solare del Ciclo Solare 25
Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.