Spazio, laurea honoris causa all’astronauta Luca Parmitano: “Italia ed Europa hanno bisogno di chiari segnali e orizzonti positivi”

Laurea honoris causa all'astronauta dell’ESA, colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana e pilota collaudatore
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L’astronauta italiano dell’ESA Luca Parmitano ha tenuto oggi una Lectio magistralis, in occasione del conferimento della laurea honoris causa della Lumsa a Palermo.

L’Italia e l’Europa hanno bisogno di chiari segnali e orizzonti positivi, dopo il continuato periodo di negatività legato alla pandemia e agli eventi correnti che è quasi superfluo menzionare,” ha affermato l’astronauta siciliano. “E’ il momento per una nuova dichiarazione di missione, che concentri l’eccellenza spaziale italiana ed europea per spingere la società fuori dall’attuale crisi sanitaria, economica, climatica e politica, verso una società più sostenibile, più equa e più resiliente“.

La Space Economy, con i lanciatori, le applicazioni (Navigazione, Telecomunicazioni, Earth Observation), la Scienza – ha proseguito Parmitano – è una componente del tutto integrata nelle relazioni internazionali. L’esplorazione Umana e Robotica diventerà, o meglio, sta già diventando, il nuovo scenario di confronto per la geopolitica e l’industria, soprattutto quella ad alto impatto tecnologico. Una visione strategica, italiana ed europea, del volo spaziale umano diventa quindi la condizione sine qua non per assicurarsi una posizione di leadership in questo futuro scacchiere, europeo e internazionale. Stati Uniti, Russia, Cina, insieme ad altri Paesi, hanno identificato chiari obiettivi politici e tecnologici per lo Spazio, e messo già in atto i piani corrispondenti e le risorse necessarie. L’Europa ha ora il dovere di assumere il suo ruolo“.

Lo Spazio è oggi al crocevia di cambiamenti globali e l’Italia ha l’opportunità e la necessità di beneficiare pienamente delle possibilità di sviluppo che esso è in grado di offrire,” ha affermato Parmitano. “In Italia“, ha aggiunto, “è presente l’esperienza, il know-how e la capacità industriale competitiva necessaria: è uno dei pochissimi Paesi al mondo in cui esiste l’intera ‘filiera’ – termine con cui si intende il percorso che dagli studi universitari porta all’industria, ai servizi e agli operatori“. “L’Italia è in grado, infatti, di fornire personale estremamente specializzato“, “dall’operaio di settore all’operatore di sistema, dal controllore satellitare all’astronauta – e una produzione industriale che varia dalle costruzioni spaziali ai lanciatori, dal sistema sperimentale alla elaborazione finale. Ciò di cui abbiamo bisogno ora, per rispondere alla nuova fase di crescita globale nel settore, è un’ambizione spaziale italiana ed europea comune, che induca a esplorarne tutto il potenziale e a stabilire un ruolo centrale dell’Europa, e con essa il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale“.

L’Europa, secondo l’astronauta, non deve fare con gli investimenti per la ricerca spaziale ciò che ha fatto con il gas: accrescere la propria dipendenza da altri Paesi. All’Europa e all’Italia spetta una “nuova missione“. “Oggi gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno un Prodotto Interno Lordo comparabile: ed è quindi ingiustificato che il capitale investito nella ricerca spaziale, quando sommiamo tutti i Paesi europei, siano un decimo della disponibilità della Nasa“. “E non può essere un caso se, dopo mezzo secolo dall’inizio delle operazioni spaziali nuove compagnie private abbiamo deciso di investire capitale nell’esplorazione umana: è un segnale inequivocabile del fatto che l’economia spaziale è un motore e un moltiplicatore dell’economia. Si rivela così un mito, meglio, una connotazione superata dai fatti, che i costi relativi a sviluppo e sperimentazione di nuovi sistemi spaziali siano insostenibili. Il costo dell’inazione sarebbe (non oso qui dire ‘sarà’) estremamente più elevato. Lo abbiamo già pagato nell’industria dell’Information Technology e nella produzione energetica, dove oggi, in Italia e in Europa, dipendiamo da attori esterni“.

L’astronauta dell’ESA, colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana e pilota collaudatore ha ricevuto il riconoscimento accademico nel corso di una solenne cerimonia, aperta dal prof. Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA. La Laudatio di Parmitano è stata curata dal prof. Giovanni Battista Dagnino, presidente del Corso di Laurea magistrale di Economia e Management.

La decisione dell’Università LUMSA di tributare gli onori accademici a Luca Parmitano è stata presa accogliendo la proposta del Dipartimento di Giurisprudenza di Palermo che lo ha ritenuto degno del riconoscimento accademico “per aver votato la sua vita interamente a svolgere attività fondamentali alla frontiera dell’innovazione, dell’esplorazione e della tecnologia a livello globale giungendo ad abbracciare l’economia e il management delle attività aerospaziali nella gestione di persone, processi e strutture in progetti a elevata creatività in situazioni ad altissimo rischio. Con il suo fulgido esempio e con l’attenzione agli effetti estremi del cambiamento climatico e la tensione al sostegno agli studi dei giovani meno fortunati, ha sviluppato meriti scientifici e sociali che Lo rendono una personalità carismatica di elevato valore umano e professionale”.

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