“Nel corso dell’ultima settimana, l’Oms ha fatto un aggiornamento sui casi di epatite acuta nei bambini con causa sconosciuta, confermando 169 casi riportati in 11 Paesi in Europa e negli Stati Uniti in bambini di età compresa tra un mese e sei anni: 17 bambini hanno avuto bisogno di un trapianto e si è registrato un decesso“. Lo ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel corso di una conferenza stampa
“L’Ue sta seguendo ovviamente da vicino la situazione. Ed è una situazione preoccupante. Come forse sapete, dal 25 aprile abbiamo confermato circa 40 casi in 12 Stati e sono di origine ignota. Altri circa 110-112 casi sono stati riportati in Gran Bretagna“, ha dichiarato il Commissaria Europeo alla Salute, Stella Kyriakides, in conferenza stampa. “Stiamo seguendo dall’inizio con molta attenzione ed è anche la nostra responsabilità essere in contatti con le autorità. L’ECDC sta lavorando a stretto contatto con l’Oms e con gli Stati membri per raccogliere tutte le informazioni. Finora i casi riscontrati sembrano riguardare i bambini dall’età di un mese e i sedici anni. Alcuni di loro hanno avuto un trapianto di fegato. Ciò che vediamo è che l’origine sembra virale, una sorta di adenovirus ma come ha detto l’ECDC, servono ulteriori informazioni, e sta lavorando a una valutazione del rischio che verrà pubblicata domani. Quello che chiedo è che gli Stati membri condividano con tutte le informazioni per essere in grado di monitorare al meglio la situazione”, ha aggiunto.
Epatite acuta sconosciuta: “l’adenovirus F41 la causa più probabile”
Sileri: “in Italia al momento 8 casi sospetti su 20 segnalazioni”
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha fatto il punto sulla situazione in Italia a Sky Tg24. “Al momento abbiamo 8 casi sospetti di epatite non conosciuta. Mentre altre 12 segnalazioni di epatite sono allo studio. Avere 20 segnalazioni significa che il sistema è allertato. Se ne avranno molte altre in tutto il mondo. Poi i casi dovranno essere confermati, ossia dovrà essere escluso che siano casi di epatite nota“, ha spiegato Sileri.
“L’ipotesi legata ai casi di epatite sconosciuta è quella di un virus non nuovo che possa però essere mutato. Si tratta comunque di pochi casi, ma non c’è una catena di contagio conosciuta. Capisco che uscendo dalla pandemia c’è preoccupazione, ma non è il caso di allarmismi – ha detto ancora Sileri – attenzione a valutare, in questo periodo dell’anno dove ci sono fenomeni influenzali, i casi consultandovi con pediatra o medico di fiducia. Vedete se cambia qualcosa nei vostri bambini. Nei casi finora descritti, la stragrande maggioranza le cure sono state risolutive. Nel 10% dei casi purtroppo, soprattutto nel Regno Unito, i bambini hanno avuto bisogno di un trapianto di fegato. Non è comunque il caso di allarmismi”. “È normale vedere episodi gastrointestinali, invece ci si deve preoccupare se si vedono gli occhi diventare gialli. Questo è un campanello d’allarme”, ha concluso Sileri.