Epatiti anomale, i pediatri di famiglia sentinelle sul territorio

"La storia recente ci ha insegnato ad essere vigili ma non c’è alcuna ragione di allarmarsi", confermano i pediatri in merito alle epatiti anomale che colpiscono i bambini
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I pediatri di famiglia saranno sentinelle sul territorio per garantire la massima attenzione al tema di queste epatiti anomale che si stanno registrando, collaborando in maniera sinergica e proattiva con il Ministero della Salute“. Ad annunciarlo è Antonio D’Avino, presidente FIMP, che nel corso della mattinata ha incontrato il ministro Roberto Speranza. “Voglio ringraziare il ministro per l’attenzione che da sempre rivolge alla pediatria di libera scelta, riconoscendo il ruolo centrale dei pediatri di famiglia nell’assicurare il diritto alla salute a partire dalla giovanissima età“. Tra i temi affrontati, come detto, anche quello dei casi di epatite anomala registrati in Europa nelle ultime settimane.

La storia recente ci ha insegnato ad essere vigili – sottolinea il presidente FIMP – ma non c’è alcuna ragione di allarmarsi. Non possiamo ignorare l’aumento dei casi registrati soprattutto nel Regno Unito e in un certo numero di altri Paesi in Europa. Al momento sono pochi i casi in Italia che riguardano queste forme di epatite. Le indagini sono in corso in tutti i Paesi che riportano casi, ma la causa dell’epatite in questi bambini rimane sconosciuta. Le autorità sanitarie che stanno indagando nel Regno Unito, dove si è verificata la maggior parte dei casi fino ad oggi, ritiene, sulla base delle caratteristiche cliniche ed epidemiologiche dei casi in esame, che una causa infettiva sia la più probabile, ed in particolare l’infezione da Adenovirus. Ecco perché ritengo che il ruolo dei pediatri di famiglia sarà ancora una volta centrale. Come sempre saremo vicini ai genitori per qualsiasi dubbio e per affrontare assieme ogni eventuale problema, i nostri studi sono e saranno sempre un presidio di salute e di sicurezza per i nostri piccoli pazienti”.

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