Gli 80 anni del Codice della navigazione tra passato, presente e futuro

In programma una serie di eventi e approfondimenti tematici dedicati all'importante strumento normativo del mondo marittimo e aereo italiano
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Nella ricorrenza esatta dell’80° anniversario dalla data della sua entrata in vigore, il 21 aprile scorso si è svolto a Roma, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza Università di Roma, il Convegno “1942-2022. Gli ottant’anni del Codice della navigazione: passato, presente e futuro”: giornata inaugurale di una serie di eventi e approfondimenti tematici dedicati a questo importante strumento normativo del mondo marittimo e aereo italiano, che abbracceranno l’intero anno 2022.

L’Iniziativa, nata da un’idea dal Comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, si è potuta realizzare grazie alla stretta sinergia con le competenti strutture Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e le Cattedre di Diritto della Navigazione delle Università “Sapienza” di Roma (con i prof.ri Zampone e Tullio), dell’Università di Cagliari (con i Prof.ri Deiana e Piras) e di Udine (con il Prof. Antonini).

Codice della navigazione

Nella giornata inaugurale, alla quale hanno preso parte i massimi esponenti del cluster marittimo-portuale e aereo nazionale e rappresentanti delle magistrature superiori sia ordinaria che amministrativa nonché l’Avvocato generale dello Stato, il Comandante generale ha avuto modo di evidenziare, in apertura, come, “a distanza di 80 anni dalla sua promulgazione il Codice della navigazione continua a rappresentare uno strumento fondamentale per gli operatori, pubblici e privati, di un comparto sempre più determinante per l’economia del Paese.

Numerosi i temi toccati sia dagli operatori del settore, che, ancor più approfonditamente, dagli illustri docenti che hanno svolto apposite relazioni, i professori Tullio, Antonini e Zunarelli: dall’attuale dimensione globale delle esigenze trasportistiche e logistiche del cluster marittimo, alle necessarie implicazioni di sicurezza, ambientali e di sostenibilità della navigazione in sé, come fenomeno tecnico, e del trasporto marittimo, quale fatto commerciale; dalla necessità di competitività del settore quale fattore essenziale di ripresa e resilienza del nostro paese, alle sfide poste dalle nuove tecnologie (la navigazione dei mezzi autonomi) e dalle nuove frontiere del trasporto aereo (gli spazi suborbitali e il diritto “cosmico”).

Tutti temi che pongono alle Istituzioni di riferimento della “funzione marittima italiana”, agli studiosi del settore ed agli stakeholders la necessità di confrontarsi su quanto ha rappresentato il codice in questi 80 anni e su come esso possa continuare a rappresentare, con le opportune e mirate modifiche e integrazioni, quel compendio di norme unitario, organico, dinamico ed efficace anche per gli anni a venire.

Le conclusioni sono state affidate all’intervento del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, prof. Enrico Giovannini che, pur prendendo atto delle legittime aspettative di revisione generale del codice venute dagli interventi degli operatori del settore, ha sottolineato l’esigenza di definire anzitutto un metodo di lavoro che, partendo dalla individuazione dei bisogni più urgenti e concreti, consenta di individuare soluzioni adeguate per una riforma che duri nel tempo e consenta al Codice di rimanere al passo con i tempi e con le mutate esigenze.

Proprio nel segno di tali indicazioni del Ministro, nella prospettiva voluta dagli organizzatori, alla giornata inaugurale di Roma, seguiranno altre due Convegni di mirato approfondimento tematico: il primo a Cagliari, il 9 giugno prossimo che sarà dedicato all’ “Ordinamento amministrativo della navigazione marittima”, e un secondo a Trieste che, invece, sarà dedicato ai “Contratti di utilizzazione della nave e dell’aeromobile”. A questi seguirà, infine, un momento di sintesi e di proposizione dei risultati che le varie giornate di studio avranno prodotto, nell’ambito di un evento conclusivo in programma il 18 novembre, nuovamente a Roma in quella che dovrebbe essere una sede istituzionale di livello parlamentare.

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