I reali pericoli delle armi nucleari: la simulazione è spaventosa | VIDEO

Una simulazione, realizzata in collaborazione con il Nobel Peace Prize Research & Information, mostra cosa accadrebbe se una bomba nucleare, 100 volte più grande di quella lanciata su Hiroshima, colpisse una città di 4 milioni di abitanti
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Con la guerra in Ucraina, è tornata la paura delle armi nucleari, in più occasioni evocate sotto forma di minaccia dalla Russia. L’impatto delle bombe nucleari può essere difficile da immaginare, ma una cosa è certa: sarebbe catastrofico.

In un video, il regista Neil Halloran ha simulato cosa accadrebbe se una bomba nucleare, 100 volte più grande di quella lanciata su Hiroshima dagli Stati Uniti, colpisse una città di 4 milioni di abitanti. Il video (in fondo all’articolo) è realizzato in collaborazione con il Nobel Peace Prize Research & Information (NPPRI), un’ala di ricerca organizzata e finanziata in modo indipendente del Norwegian Nobel Institute, che mira a promuovere la ricerca accademica. L’NPPRI ha fornito i dati e Halloran li ha elaborati in un breve documentario.

Passo dopo passo, il video attraversa ogni fase dell’esplosione nucleare, descrivendole tutte e spiegando quante persone perderebbero la vita, non sono per l’esplosione ma anche per le radiazioni da particelle contaminate.

Lo scenario esaminato riguarda una testata “relativamente grande” di 800 kilotoni, fatta esplodere a circa 500 metri sopra il livello del suolo in una città con 4 milioni di abitanti. “Nessun numero potrebbe spiegare la devastazione, ma possiamo dare un numero ai decessi; o almeno possiamo fare un’ipotesi plausibile basata sulla nostra comprensione di ciò che le esplosioni nucleari fanno alle strutture e alle persone della città“, spiega Halloran, che è anche il narratore nel video.

La detonazione in aria massimizza il danno che una tale testata può infliggere, spiega Halloran. Una detonazione nucleare fondamentalmente porta, per una frazione di secondo, una stella sulla superficie della Terra. Il calore e la pressione generati da questo evento sarebbero colossali. Circa 120.000 persone in questo scenario, il 98% di coloro che si trovano in un raggio di 2km intorno all’esplosione, morirebbero all’istante, stima il team. Tutti gli edifici all’interno di quest’area sarebbero spazzati via dalla faccia della Terra, o si sbriciolerebbero e sarebbero scagliati verso l’esterno a grande velocità.

Al di fuori dei 2km, la pressione generata dall’esplosione scende abbastanza da consentire alle persone di sopravvivere all’onda d’urto. Le temperature coinvolte, tuttavia, sarebbero ancora mortali. Il calore rilasciato da una reazione nucleare può causare la combustione spontanea della pelle anche al di fuori del raggio di 2km. Chiunque sia esposto in un raggio di 11km subirebbe ustioni di 3° grado. Anche coloro che sono all’interno o comunque protetti non sono completamente al sicuro. I detriti generati dall’esplosione “passerebbero attraverso gli edifici e pioverebbero sulle strade cittadine”, viene spiegato. Il video aggiunge che il 50% delle persone che si trovano tra 2 e 11km dall’esplosione morirebbe per ustioni, detriti, fumo, crollo degli edifici e radiazioni, che si traduce in altri 500.000 morti circa.

Stimare l’impatto esatto che avrebbero le malattie da radiazioni è complicato. Per cominciare, conta molto il modo in cui viene utilizzata la testata. Le detonazioni in aria generalmente portano a una contaminazione da radiazioni molto inferiore nell’area immediata; una detonazione a livello del suolo causerebbe, invece, una massiccia contaminazione. Contano anche la presenza di rifugi antiatomici e il modo esatto in cui i residenti locali reagiscono all’evento. Nei giorni e nelle settimane successivi all’attacco, tra 100.000 e 1,44 milioni di persone potrebbero perdere la vita a causa di ricadute radioattive a seconda di questi elementi, spiega Halloran.

Gli attuali missili nucleari viaggiano intorno alla Terra ad alte altitudini, che li rendono visibili dai radar durante il volo. Alcuni veicoli ipersonici viaggiano vicino alla Terra attraverso l’atmosfera, ad almeno 5 volte la velocità del suono, dando ai Paesi che devono difendersi molto meno tempo per reagire”, viene spiegato.

Nel video, realizzato nel 2020, il regista afferma di aver realizzato la simulazione per ricordare alle persone quanto possano essere pericolose le nuove tecnologie delle armi. Con le armi nucleari, è stato messo un potere terribile nelle mani di poche persone. Il regista conclude il video dicendo: “possiamo continuare il lavoro per garantire che questa simulazione di incubo non diventi mai realtà”. E il messaggio non è mai stato più attuale di adesso.

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