L’Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di vaccinazione anti-Covid, eppure abbiamo notato come, con il passare dei mesi, all’aumentare dei vaccinati aumentassero anche i contagi tra le persone vaccinate. Sembrava un paradosso, eppure c’è una spiegazione. Ed è la stessa Pfizer-BioNTech, la principale casa farmaceutica a produrre vaccini anti-Covid, a fornirla in un documento, ufficiale ma riservato, risalente a maggio 2021, cui ha avuto accesso “La Verità”.
Spiegando perché i contagi aumentino dopo il vaccino, Pfizer scrive nel documento: “le valutazioni cliniche di laboratorio hanno mostrato una diminuzione transitoria dei linfociti che è stata osservata in tutti i gruppi di età e di dose dopo la dose che si è risolta entro circa 1 settimana”. I linfociti sono i globuli bianchi preposti alle difese immunitarie dell’organismo. Una loro riduzione può essere provocata, tra le altre cose, come reazione dell’organismo all’assunzione di alcuni farmaci, quindi in questo caso del vaccino. Una diminuzione dei linfociti, dunque, può avere conseguenze su diversi processi patologici e non, con conseguenze negative per l’organismo.
Altro che “pandemia dei non vaccinati”, come predicava la maggior parte di esperti e politici nazionali! Nella letteratura scientifica, la definizione “breakthrough cases” sta ad indicare proprio quei casi in cui l’infezione avviene in persone vaccinate e il documento di Pfizer sulla sicurezza dimostra che erano già noti durante le sperimentazioni di fase 2 e 3 per ottenere l’approvazione del vaccino.