La BBC ha annunciato nella notte italiana una sensazionale scoperta paleontologica: si tratta di una gamba di dinosauro conservata in modo straordinario, con tanto di pelle che riveste la muscolatura, nel sito fossile di Tanis nel Nord Dakota (USA). Si tratterebbe, secondo le prime analisi degli esperti, della conferma di quello che è considerato il “Santo Graal” della Paleontologia, e cioè la prova che i dinosauri si siano estinti a causa dell’asteroide di Chicxulub.
Secondo quest’ipotesi, infatti, i fossili dei dinosauri ritrovati a Tanis sono stati uccisi e seppelliti il giorno stesso in cui l’enorme asteroide si abbatté sulla Terra, cadendo nella penisola dello Yucatan, 66 milioni di anni fa quando nel nostro pianeta terminò il regno dei dinosauri e iniziò quello dei mammiferi. Nel sito fossile di Tanis vengono ritrovati da anni resti dei dinosauri che risalgono a migliaia di anni prima dell’impatto. Adesso, avere un esemplare concomitante al cataclisma è straordinario e la BBC ha dato la notizia annunciando una trasmissione speciale che trasmetterà il 15 aprile dopo i documenti raccolti a Tanis da Sir David Attenborough, che ha esaminato le scoperte e le presenterà al pubblico per la prima volta.
Oltre alla zampa, sono stati ritrovati resti di pesci che hanno respirato i detriti dell’asteroide mentre cadevano dal cielo. C’è un fossile di tartaruga che è stata infilzata da un paletto di legno, i resti di piccoli mammiferi e delle loro tane, la pelle di un triceratopo, l’embrione di uno pterosauro volante all’interno del suo uovo, e quello che sembra essere proprio un frammento dell’impatto dell’asteroide stesso. “Abbiamo così tanti dettagli che ci raccontano cos’è successo quel giorno momento per momento che è quasi come guardarlo in un film. Guardi la colonna di roccia, guardi i fossili e torni indietro fino a quel giorno” ha spiegato Robert De Palma, paleontologo dell’Università di Manchester (Regno Unito) che guida lo scavo di Tanis.
E’ ormai accertato che l’asteroide di Chicxulub era un’enorme roccia spaziale larga circa 12 chilometri e che colpendo la Terra abbia provocato l’ultima estinzione di massa. Il punto esatto dell’impatto è localizzato a circa 3.000 chilometri di distanza da Tanis, ma l’energia provocata dall’impatto determinò una grandissima devastazione anche a grandi distanze. A Tanis, infatti, i resti di piante e animali sembrano essere stati letteralmente arrotolati insieme in una discarica di sedimenti dalle onde dell’acqua del fiume “impazzite” per uno tsunami innescato da furiosi terremoti dovuti allo schianto dell’asteroide, e così si spiega il mix tra resti di creature terrestri e acquatiche nello stesso posto, intrecciati tra loro in un vero e proprio groviglio di fossili.
Dopo il primo annuncio sull’eccezionalità dei ritrovamenti di Tanis, risalente al 2019, ci fu grande furore mediatico e scientifico. Adesso sono stati pubblicati diversi articoli sottoposti a peer review e il team di scavo ne promette molti altri mentre ancora lavora in modo meticoloso al processo di estrazione, preparazione e descrizione dei reperti fossili. Per realizzare il documentario che andrà in onda la prossima settimana, la BBC ha coinvolto ulteriori esperti esterni allo scavo per esaminare i reperti. Tra questi il prof. Paul Barrett del Museo di Storia Naturale di Londra, grande esperto di dinosauri ornitischi. Esaminando la gamba che conserva muscolatura e pelle esterna, Barrett ha spiegato che “è un Thescelosaurus, proviene da un gruppo di cui non avevamo precedenti sull’aspetto della sua pelle, e mostra in modo molto chiaro che questi animali erano molto squamosi come lucertole. Non erano piumati come i loro coetanei carnivori. Da questo reperto sembra proprio che all’animale è stata semplicemente strappata via molto rapidamente la zampa. Nel reperto non ci sono prove di alcuna malattia, non ci sono patologie evidenti, non c’è traccia di morsi o ferite che possano spiegare il distacco tra la gamba e il resto del corpo. Quindi l’idea migliore che abbiamo è che questo esemplare è morto in modo istantaneo“. E qui si arriva al collegamento con il giorno dell’asteroide, documentato in modo meticoloso dal team di Tanis.
Tuttavia, il prof. Steve Busatte, docente dell’Università di Edimburgo tra gli esperti esterni interpellati dalla BBC, si dice ancora un po’ scettico fornendo l’ipotesi che questi fossili possano appartenere ad animali morti in precedenza, e poi riesumati dalle violenze del giorno dell’impatto e ri-sepolti in modo tale da far sembrare la loro morte improvvisa e simultanea. “In ogni caso qui ci sono reperti eccezionali, l’uovo di pterosauro con dentro un cucciolo è super raro, non c’è nulla di simile nel nord America, e anche se l’asteroide non c’entra, questo sito è straordinario“, ha però chiarito per non sminuire l’importanza dei ritrovamenti.