Terremoto Pozzuoli, INGV: “siamo su un vulcano attivo che fa il suo mestiere, non c’è risalita di magma”

Oggi è stata rilevata "sismicità un po' più energetica" che resta comunque legata al fenomeno del bradisismo
MeteoWeb

Siamo su un vulcano attivo che fa il suo mestiere ed è soggetto a una dinamica naturale. In questo momento non ci sono elementi che suggeriscono che il bradisismo che stiamo osservando sia accompagnato da una risalita di magma“: è quanto ha dichiarato all’Adnkronos Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio Vesuviano INGV, facendo il punto sulla situazione nei Campi Flegrei, e commentando il terremoto magnitudo 2.7 verificatosi oggi alle 04:05, avvertito dalla popolazione a Pozzuoli e nei comuni dell’area. Si tratta dell’ultima di una serie di scosse registrate di recente nell’area: a marzo sono stati rilevati 339 eventi, l’82% dei quali con magnitudo minore di 1.0, con magnitudo massima 3.5 il 19 marzo e 3.6 il 29 marzo.

Si tratta di una “sismicità un po’ più energetica” che resta comunque legata al bradisismo, “fenomeno tipico dell’area“, ha precisato Bianco. Il bradisismoconsiste nel sollevamento del suolo secondo una particolare geometria. Il suolo si solleva di più nella zona del Rione Terra, centro antico di Pozzuoli, e man mano che ci si allontana tende a sollevarsi di meno, definendo una deformazione tipica ‘a campana’. Dal 2005 i Campi Flegrei hanno visto la ripresa del fenomeno e in 16 anni questo sollevamento è arrivato a superare di poco i 93 centimetri. Questo fenomeno, proprio perché genera una dinamica che si ripercuote sulla crosta terrestre, è anche responsabile dei terremoti che osserviamo. Deformandosi, il suolo accumula sforzo che viene rilasciato generando i terremoti che stiamo osservando, e che osserviamo dal 2005. Ma ricordo sempre che i terremoti sotto la magnitudo 5 sono considerati di bassa magnitudo, per quanto se avvertiti dalla popolazione ovviamente generano preoccupazione“. “Al momento non ci sono elementi che suggeriscano che ci sia una risalita di magma, il che sarebbe preoccupante perché precursore di un’eventuale eruzione. Non è il magma che risale il responsabile di questo sollevamento, almeno così dicono tutti i dati multiparametrici che acquisiamo. Su questo c’è la convergenza della comunità scientifica, non lo diciamo solo noi ma chiunque studia questo vulcano,” ha concluso l’esperta INGV.

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