Nel 2016, dopo un accordo sostenuto dall’allora Presidente americano Donald Trump e siglato tra Israele, Cipro e Grecia, era stata annunciata la costruzione di un gasdotto nel Mediterraneo orientale. La guerra in Ucraina ora ha accelerato la ricerca di fonti alternative di gas naturale ma il progetto di questo gasdotto, che potrebbe fornire ai Paesi europei un’alternativa al gas russo, ha subito una battuta d’arresto.
Gli Stati Uniti, infatti, si defilano dal progetto. Nella sua visita di oggi a Cipro, incontrando il Presidente cipriota Nicos Anastasiades, il Sottosegretario di Stato USA per gli affari politici, Victoria Nuland, ha affermato che la costruzione del gasdotto che collegherebbe Israele, Cipro e Grecia richiede troppo tempo. “Riteniamo che sia troppo costoso, senza redditività economica e che ci vorrà troppo tempo“, ha detto Nuland, citata dai media e dalle tv panarabi. “Quando pensiamo agli idrocarburi, sia in un contesto americano che europeo, speriamo in una transizione rapida e, francamente, non abbiamo dieci anni” davanti a noi, ha affermato Nuland. “Per questo motivo, stiamo cercando altre opzioni che possono darci più gas e petrolio con un breve periodo di transizione“, ha aggiunto.
Il costo del progetto è di sei miliardi di euro ma ad oggi non sono stati ancora garantiti finanziamenti; il progetto avrebbe dovuto essere completato nel 2025.