Cambiamenti della voce possono predire il Parkinson

I cambiamenti della voce che si presentano anche molti anni prima del Parkinson possono essere sintomo precoce della malattia
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I cambiamenti nella voce potrebbero essere un campanello d’allarme che predice la malattia di Parkinson, comparendo anche molti anni prima dei sintomi legati al movimento. All’origine di questo disturbo, dunque, potrebbero esserci le stesse anomalie genetiche coinvolte nell’insorgenza del Parkinson. A questa conclusione è giunto uno studio condotto da ricercatori dell’Università dell’Arizona i cui risultati sono stati pubblicati su PLoS ONE. La ricerca è stata condotta su modelli animali.

I sintomi più comuni del Parkinson sono i tremori e la rigidità muscolare, ma a caratterizzare i malati è anche una voce fievole e monotona. Su questo ultimo aspetto si sono particolarmente soffermati i ricercatori americani, utilizzando come modello il fringuello zebra, un uccello canterino originario dell’Australia. I giovani fringuelli imparano le loro canzoni da uccelli maschi più vecchi, più o meno allo stesso modo in cui i bambini imparano a parlare ascoltando i loro genitori. Anche la parte del cervello di un fringuello che si occupa della parola e del linguaggio è organizzata in modo molto simile alla sua controparte nel cervello umano.

Queste somiglianze tra comportamento, anatomia e genetica ci consentono di utilizzare i fringuelli zebra come modello per il linguaggio e la voce umana“, ha spiegato Cèsar A. Medina, primo autore dello studio. I ricercatori hanno quindi verificato gli effetti sugli uccelli dell’aggiunta di un gene associato al Parkinson, il gene SNCA, responsabile della produzione della proteina alfa-sinucleina. Gli uccelli dopo questo intervento tendevano a cantare di meno, inoltre le vocalizzazioni erano più fievoli più brevi. Simili, secondo i ricercatori, a quelle tipiche della malattia umana.

Gli scienziati hanno inoltre riscontrato livelli più alti della proteina alfa-sinucleina nell’Area X del cervello, deducendo che il gene causi cambiamenti in sul cervello che a loro volta influiscono sulla produzione vocale. “Il passo successivo sarà osservare questi risultati nell’uomo. Una conferma dei risultati potrebbe aprire la strada a una diagnosi precoce del morbo di Parkinson“, conclude Medina.

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