Un funzionario della missione europea ExoMars ritiene che il lancio del rover sarà posticipato almeno fino al 2028, in conseguenza alla conclusione della cooperazione con la Russia. ExoMars doveva essere lanciata a settembre su un razzo Proton, nell’ambito di una partnership tra Roscosmos e l’Agenzia Spaziale Europea. Roscosmos aveva anche fornito la piattaforma di atterraggio per il rover Rosalind Franklin, costruito dall’ESA.
Tuttavia, l’ESA ha annunciato il 17 marzo scorso che avrebbe sospeso la cooperazione con la Russia per ExoMars in risposta all’invasione dell’Ucraina. Ciò implica che l’ESA dovrà trovare non solo un nuovo lanciatore per la missione, ma anche sostituire la piattaforma di atterraggio, con possibile posticipo del lancio almeno al 2026, aveva affermato in precedenza il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher, sottolineando che anche questo traguardo era “molto impegnativo“.
Ieri, durante una riunione del Mars Exploration Program Analysis Group (MEPAG) della NASA, Jorge Vago, project scientist ExoMars presso l’ESA, ha affermato di dubitare che il nuovo lander possa essere pronto entro il 2026. “È teoricamente possibile, ma in pratica pensiamo sarebbe molto difficile riconfigurare noi stessi e produrre il nostro lander entro il 2026,” ha affermato. “Realisticamente, ipotizziamo un lancio nel 2028“.
Il lancio nel 2028 potrebbe comportare sfide tecniche per ExoMars. Una traiettoria porterebbe il rover su Marte in tempi relativamente brevi, ma lo farebbe arrivare solo un mese prima dell’inizio della stagione delle tempeste di polvere nel sito di atterraggio. Una traiettoria alternativa richiederebbe un viaggio di più di due anni, portando però il rover sul Pianeta Rosso 6 mesi prima dell’inizio delle tempeste di sabbia. “Ci siamo sforzati di convincere il team di ingegneri che la stagione delle tempeste di sabbia non è la morte,” ha detto Vago. “Dovremmo concentrarci sul rendere il rover più robusto e in grado di resistere a una tempesta di polvere“.
Un lancio nel 2028, ha aggiunto, richiederebbe l’assistenza della NASA. In particolare, Vago ha affermato che l’ESA avrebbe bisogno di motori di discesa simili a quelli prodotti dall’Aerojet Rocketdyne per le missioni della NASA su Marte come Curiosity e Perseverance, perché non ci sono modelli europei delle giuste dimensioni per ExoMars.
Un secondo elemento sono le unità di riscaldamento a radioisotopi, o RHU, che utilizzano il calore prodotto dal decadimento radioattivo del plutonio per mantenere caldo il rover. La Russia aveva fornito RHU per il rover, e non esiste un sostituto europeo. L’utilizzo di RHU americane richiederebbe probabilmente anche il lancio di ExoMars dagli Stati Uniti, ha affermato Vago.
Aschbacher aveva dichiarato lo scorso mese che l’ESA stava lavorando con la NASA su una potenziale collaborazione per ExoMars, cercando anche di sostituire i componenti russi della missione con alternative europee. Ciò porterà a una decisione a luglio su un percorso da seguire, che probabilmente richiederà finanziamenti aggiuntivi che verrebbero richiesti alla prossima riunione ministeriale dell’ESA, alla fine di quest’anno.
Un ritardo al 2028 significherebbe che ExoMars verrà lanciato contemporaneamente ai due lander per la campagna Mars Sample Return (MSR) che la NASA e l’ESA stanno pianificando congiuntamente. I contributi dell’ESA includono un rover che andrebbe su uno dei lander per raccogliere i campioni di Perseverance, posizionandoli in un razzo sull’altro lander che collocherebbe i campioni nell’orbita di Marte per essere poi prelevati e riportati sulla Terra da un orbiter dell’ESA.