Il primo studio scientifico sull’utilizzo delle mascherine: “provocano serio deterioramento cognitivo”

Studio scientifico pubblicato su Medrxiv misura i danni provocati dall'utilizzo delle mascherine ed evidenzia quanto possano deteriorare la salute di chi le indossa
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Mercoledì 11 Maggio è stato pubblicato su Medrxiv il primo studio scientifico che misura gli effetti dell’utilizzo delle mascherine, imposto per obbligo di legge negli ultimi due anni in molti Paesi del mondo per svariate attività, e in modo particolare in Italia dove il Governo ha adottato l’obbligo più esteso e duraturo in assoluto. Una scelta politica che ha fatto molto discutere in quanto molti esperti sostengono che non è basato su evidenze scientifiche, evidenziando invece i rischi di una scelta che rischia di avere conseguenze sulla stessa salute delle persone.

Adesso questo primo studio, intitolato “Inhaled CO2 concentration while wearing face masks: a pilot study using capnography“, evidenzia che “utilizzando le mascherine FFp2, si supera velocemente la soglia di sicurezza di CO2, inalandone una quantità 10-20 volte superiore rispetto alla normale respirazione“. Lo studio tiene conto del “rebreathing”– ovvero la valutazione della respirazione in circuito chiuso – con  inalazione dei gas espirati in tempo reale.

Nello studio si raffrontano i valori di assunzione di anidride carbonica ed emerge che:

  • con una respirazione libera si rileva una concentrazione 458 ppm di CO2
  • con l’utilizzo delle cosiddette mascherine chirurgiche ben 5.271 ppm
  • con le mascherine FFp2 si raggiunge addirittura la soglia 10.143 ppm

Come sappiamo, le alte concentrazioni di anidride carbonica sono molto dannose per la nostra salute al punto che sono sempre più spesso consigliati gli strumenti di misurazione della qualità dell’aria domestica che suggeriscono quando cambiare l’aria degli ambienti proprio in base alle concentrazioni di CO2, individuando già oltre i 600-700ppm la soglia di fastidio e comunque non oltre i 2.000 ppm la soglia limite per evitare di esporre il corpo umano.

L’uomo inala l’ossigeno presente nell’aria durante l’inspirazione e rilascia anidride carbonica nell’aria durante l’espirazione. L’aria inspirata liberamente contiene normalmente una gran quantità di ossigeno mentre una minima quantità di anidride carbonica. L’aria espirata, invece, contiene solo il 16% di ossigeno, ma già il 4% di anidride carbonica. L’anidride carbonica già a partire da una concentrazione di 1000 ppm di anidride carbonica compromette prestazioni, la concentrazione e il benessere generale dell’individuo“, si legge nello studio.

Alla luce di queste indicazioni, è evidente la conclusione del lavoro scientifico che evidenzia come l’uso della mascherina, specialmente FFp2, soprattutto quando è continuativo e prolungato, comprometta per la salute e il benessere cognitivo. Con l’aggravante che in Italia (e solo in Italia!) continua ad essere obbligatoria per oltre 6 ore consecutive nelle scuole per i bambini.

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