E’ possibile che la missione ExoMars possa essere lanciata nel 2026: lo ha dichiarato all’ANSA il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Josef Aschbacher, riferendosi alla missione diretta verso Marte nata dalla collaborazione ESA-Roscosmos la cui partenza era prevista a settembre. “Si tratta di una situazione complessa: dopo che è stata sospesa la collaborazione con la Russia, si tratta di sostituire alcuni componenti” di fabbricazione russa, ha evidenziato Aschbacher dal forum economico di Davos. “Molti componenti del rover sono europei, ma non tutti, e stiamo lavorando con la NASA in cerca di alternative” e per sostituire i componenti “abbiamo bisogno di sviluppare tecnologie critiche. Le opzioni sono al momento sotto esame“.
ExoMars è una doppia missione progettata per l’esplorazione di Marte e per la ricerca della vita sul Pianeta Rosso. La parte europea della missione ExoMars vede l’Italia avere una leadership con l’ASI, con una quota del 33%. La prima missione ExoMars è stata lanciata il 14 marzo 2016: ha portato la sonda Trace Gas Orbiter (TGO) nell’orbita di Marte e inviato il lander Schiaparelli sulla superficie del pianeta (purtroppo senza atterraggio riuscito).
La seconda fase della missione avrebbe dovuto prendere il via a settembre 2022 ed essere lanciata da un vettore russo Proton. Questa seconda fase ha due elementi scientifici: il rover europeo “Rosalind Franklin” capace di perforare la superficie di Marte fino a 2 metri di profondità per cercare forme di vita passata o presente, ed il modulo di discesa per fare “ammartare” il rover, Kazachok, con strumenti per studiare geofisica ed atmosfera. Il lander è stato realizzato in gran parte da Roscosmos, attraverso industrie russe, ma conta anche con molti elementi europei, come computer, radar, paracadute, sistema di comunicazione.