Frantumati tutti i record precedenti: alla struttura europea per la luce di sincrotrone ESRF (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble, in Francia, è stata raggiunta la pressione di 1 terapascal (1.000 gigapascal) quella che si trova nel cuore di Urano, il triplo di quella presente al centro della Terra. Lo studio, pubblicato su Nature, è stato condotto da un gruppo guidato da Leonid Dubrovinsky dell’Università di Bayreuth.
Il laser a raggi X della struttura è stato utilizzato per sintetizzare nuovi materiali, impossibili da ottenere a pressioni inferiori, che consentiranno di svelare nuovi segreti della fisica e della chimica: fino ad oggi, solo i calcoli teorici potevano fornire informazioni sulla struttura e le proprietà dei materiali in condizioni di pressione e temperatura così estreme. Dopo esperimenti iniziati sei anni fa, i ricercatori sono riusciti a ottenere nuovi composti costituiti da renio e azoto.
“Questi nuovi composti renio-azoto hanno dimostrato che a pressioni ultra-elevate possiamo realizzare materiali altrimenti irrealizzabili,” ha affermato Natalia Dubrovinskaya, una delle autrici dello studio. “Abbiamo scoperto, ad esempio, che a causa dell’enorme compressione, il renio si comporta chimicamente in modo simile al ferro“.
Il team di ricerca si concentrerà ora ad indagare su come cambiano le leggi della fisica e della chimica a pressioni di oltre 1 terapascal, cercando anche di rispondere ad altre domande fondamentali, ad esempio relative all’interno di pianeti come Urano e Nettuno o di esopianeti.