Previsioni meteo: prima decade di Giugno a due facce

Previsioni meteo: possibile staffetta tra alta pressione e flusso umido oceanico con progressiva inversione di tendenza da fase estiva ad altra spiccatamente instabile primaverile. I dettagli
MeteoWeb

La tempistica più in dettaglio sulla possibile evoluzione del tempo nel medio-lungo periodo va, naturalmente, ancora meglio inquadrata nel corso dei prossimi aggiornamenti, se non altro per una maggiore affidabilità dei dati. Tuttavia, prende sempre più piede una possibile evoluzione tipo “montagne russe” tra fine mese e la prima decade di giugno. Si avrebbe una temporanea influenza instabile nord-atlantica proprio negli ultimi giorni di maggio, con calo termico apprezzabile un po’ su tutta la penisola poi, come già anticipato in altra sede, si farebbe avanti nuovamente un promontorio stabilizzante subtropicale con ancora alcune giornate di tipo estivo,  all’insegna del caldo anche significativamente sopra norma nei primi giorni di giugno.

A seguire, però, non sembrerebbe esserci continuità anche in termini anticicloni. Infatti, l’onda calda subtropicale potrebbe progressivamente indietreggiare verso il territorio nordafricano, o comunque verso i settori meridionali del nostro bacino, per via della progressiva incidenza di nuove onde instabili atlantiche. Al momento non sono ravvisabili cavi depressionari particolarmente incisivi, come è anche ovvio che sia a una distanza di indagine ancora considerevole, tuttavia le linee medie evolutive depongono per una maggiore influenza instabile di tipo oceanica in un flusso di correnti mediamente occidentali dal 6 Giugno e verso la fine della prima decade, se non anche oltre. Ci sarebbero, pertanto, prospettive di tempo via via nuovamente più mite, o perlomeno con valori più consoni al periodo stagionale, quindi senza eccessi termici, nella fase rilevata, e progressivamente anche con maggiori opportunità di rovesci e temporali, che probabilmente potrebbero interessare di più il Centro Nord della penisola, magari meno i settori meridionali. Al momento questa resta una ipotesi evolutiva che, tuttavia, trova riscontro un po’ in tutte le evoluzioni dei centri di calcolo,  quindi da prendere in considerazione. Maggiori dettagli sull’evoluzione nel più lungo termine nei nostri quotidiani aggiornamenti.

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