Con soli 300 millimetri di precipitazioni in sei mesi in Lombardia, l’impatto della prolungata siccita‘ rischia di pesare sull’evolversi della stagione del riso nonostante le ultime piogge abbiano salvato le semine primaverili. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della firma del protocollo d’intesa per la coltivazione del riso sottoscritto anche da Regione Lombardia, che mira a promuovere attivita’ di studio e ricerca per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, oltre che a coordinare le politiche sull’uso dell’acqua e a promuovere una risicoltura sostenibile.
Tra ottobre 2021 e marzo 2022 – precisa la Coldiretti Lombardia sulla base dei dati Arpa – le precipitazioni cumulate sui territori sono quasi dimezzate (-45%) rispetto alla media degli anni 2006/2020. Una situazione solo in parte attenuata dalle ultime piogge di maggio che hanno permesso di mettere in sicurezza le semine e hanno contribuito a far innalzare il livello dei grandi laghi, come ad esempio quello di Como che ha ora una percentuale di riempimento pari al 33,5% o il Maggiore ora al 38,4%.
“La siccita’ – spiega Paolo Carra, vice presidente della Coldiretti regionale – e’ diventata una calamita’ che sta mettendo sempre piu’ a rischio i raccolti anche in Lombardia e testimonia i cambiamenti climatici in atto, di fronte ai quali e’ importante passare dalla logica dell’emergenza a quella di prevenzione e programmazione“. Per l’evolversi della stagione del riso di quest’anno, conclude l’associazione degli agricoltori, preoccupa la carenza delle riserve idriche accumulate non solo nei grandi laghi e negli invasi artificiali, ma anche sotto forma di neve. Queste ultime in particolare risultano ancora inferiori di circa il 64% rispetto alla media del periodo 2006-2020, secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Arpa di inizio maggio.