La variante SARS-CoV-2 Omicron è altamente resistente alla neutralizzazione degli anticorpi indotta dal vaccino ed è associata a un calo dell’efficacia del vaccino entro i primi 3 mesi successivi dalla seconda dose di vaccino mRNA BNT162b2 (Pfizer/BioNTech) e da 10 settimane dopo una terza dose del medesimo vaccino. Per associare i livelli di anticorpi neutralizzanti specifici di Omicron con l’efficacia del vaccino riportata, una equipe di ricercatori guidata da Ria Lassaunière ha eseguito un’analisi temporale delle risposte di neutralizzazione del virus contro un ceppo ancestrale (D614G), Delta VOC e Omicron VOC (BA.1) dopo 2 o 3 dosi di vaccino Pfizer.
“Il nostro studio ha riscontrato un rapido declino dei titoli sierici anticorpali neutralizzanti specifici per Omicron solo poche settimane dopo la seconda e la terza dose Pfizer – scrivono gli autori -. La diminuzione osservata dei titoli anticorpali neutralizzanti corrisponde alla diminuzione dell’efficacia del vaccino contro l’infezione da Omicron confermata in Danimarca e l’infezione sintomatica da Omicron nel Regno Unito. Nel loro insieme, le risposte anticorpali protettive indotte dal vaccino dopo una seconda e una terza dose di BNT162b2 sono transitorie e possono essere necessarie dosi di richiamo aggiuntive, in particolare nelle persone anziane. tuttavia, l’immunità conservata dei linfociti T e gli anticorpi non neutralizzanti possono ancora fornire protezione contro il ricovero e la morte“, concludono gli autori della ricerca pubblicata su JamaNetwork.