I 5 pianeti visibili ad occhio nudo e protagonisti di un raro allineamento cominceranno presto a “disperdersi” man mano che diventeranno sempre più distanti l’uno dall’altro nel cielo mattutino. Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno si sono uniti nel cielo sudorientale prima dell’alba questo mese, offrendo una sorpresa speciale per gli osservatori del cielo. I cinque pianeti sono disposti ad arco nel cielo tutti in fila, con Mercurio molto vicino all’orizzonte. E’ la prima volta dal dicembre 2004 che i 5 pianeti appaiono insieme bene in vista sopra l’orizzonte.
Mentre siamo stati in grado di vedere Saturno, Marte, Giove e Venere nel cielo mattutino negli ultimi due mesi, Mercurio è stato una recente aggiunta al raro allineamento planetario del mese. Il piccolo pianeta è apparso accanto al quartetto il 3 giugno, solo brevemente, spuntando sopra l’orizzonte prima che il bagliore del Sole nascente rendesse difficile l’osservazione. Tuttavia, a partire da oggi, Mercurio diventerà più facile da individuare nel cielo mattutino. Il pianeta raggiungerà la sua massima elongazione, o il punto più lontano dall’alba, il 16 giugno, il che significa che sarà ancora più luminoso con l’avanzare del mese, secondo EarthSky.org.
I cinque mondi sembrano allinearsi perché viaggiano sul piano del Sistema Solare, noto come eclittica. I pianeti sono allineati in ordine di distanza dalla nostra stella, con Mercurio, il più vicino al Sole, che appare il più basso all’orizzonte, e il più distante, Saturno, il più alto nel cielo. Per gli spettatori sulla Terra, i pianeti appaiono tutti vicini l’uno all’altro, ma questi mondi sono in realtà a milioni di km di distanza l’uno dall’altro.
Purtroppo, questo spettacolare allineamento planetario non sarà visibile a lungo. Saturno, Marte, Giove e Venere, che abbiamo potuto osservare nel cielo mattutino negli ultimi mesi, appariranno sempre più distanti l’uno dall’altro. Nei prossimi mesi, si separeranno nel cielo mattutino “tanto che Venere e Saturno smetteranno di essere oggetti mattutini per la maggior parte degli osservatori entro settembre“, si legge nella guida Skywatching di giugno della NASA.