A distanza di appena quattro giorni dalla scoperta del primo nido di Tartaruga marina caretta caretta deposto in Calabria, i volontari del WWF impegnati anche quest’anno nel progetto di monitoraggio e conservazione dei siti di deposizione denominato TartaMar, hanno rinvenuto il secondo nido sulla spiaggia di Camini, sullo Ionio reggino, a pochissima distanza dal luogo che ha registrato l’ennesimo sbarco di disperati del mare.
L’avvistamento delle caratteristiche tracce lasciate dalla tartaruga durante la sua escursione notturna prima di scavare la buca per la deposizione, è avvenuto alle 06:20 del 24 giugno, durante il consueto monitoraggio pedestre di un volontario WWF, cui ha fatto seguito l’intervento per la delimitazione dell’area attorno al nido al fine di scongiurare il pericolo dello schiacciamento da parte di autoveicoli o mezzi meccanici. “Un problema, quello del transito di veicoli di ogni genere, dai quad ai fuoristrada, ai mezzi impiegati per la cosiddetta pulizia delle spiagge (un vero e proprio spianamento del litorale che non risparmia neppure la caratteristica vegetazione dunale) purtroppo ancora lungi dall’essere risolto, per come testimoniato dalle troppe tracce lasciate dalle ruote sulla sabbia, segnalate al WWF o riscontrate direttamente dai volontari, praticamente in numerosi tratti di costa in tutta la Regione,” spiega il WWF in una nota.
A tale proposito il WWF chiede con forza “un maggiore controllo da parte dell’autorità preposta alla vigilanza sui litorali per reprimere comportamenti vietati che, oltre a danneggiare l’ambiente e minacciare specie animali in via di estinzione, rappresentano un elemento di disturbo per chi frequenta le spiagge per la balneazione e per un momento di relax“.