A causa del picco di domanda determinato dal caldo record che si registra in questi giorni in Giappone, il governo ha chiesto ai cittadini di ridurre i propri consumi energetici. Il Paese sta affrontando un’ondata di calore senza precedenti, le temperature più alte registrate alla fine di giugno negli ultimi cento anni. Al contempo, la produzione di energia è diminuita perché dipende dai combustibili fossili, le cui forniture sono diventate più care per la guerra in Ucraina.
Il vice portavoce dell’Esecutivo, Yoshihiko Isozaki, ha invitato i cittadini a risparmiare energia nelle ore ritenute critiche per l’elevata domanda, tra le 15 e le 18, ma allo stesso tempo ha invitato a prestare attenzione al rischio di disidratazione e colpi di calore.
Ieri in alcune parti di Tokyo la colonnina di mercurio ha toccato +37°C, la temperatura più alta registrata a giugno nella regione da quasi 50 anni, mentre a Gunma, a Nord della capitale, ha superato i +40°C.
Il caldo estremo è causato da un anticiclone proveniente dal Pacifico e al clima asciutto e sereno, insolito per questa stagione in cui l’arcipelago giapponese è interessato dalle piogge.