Covid, a breve diremo addio all’isolamento per i positivi

Secondo quanto dichiarato dal ministro Costa il provvedimento che impone l'isolamento per i positivi al Covid avrebbe i giorni contati
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Credo siamo molto vicini al traguardo” di eliminare l’obbligo di isolamento domiciliare dei positivi al Covid, “del resto l’obiettivo, come abbiamo sempre detto, è quello della convivenza con il virus e se parliamo di convivenza non possiamo non rimuovere” anche questa misura. “Nelle prossime settimane confido si arrivi a questa scelta che sarebbe un ulteriore passo verso la normalità. Credo che ci siano i giorni contati anche per questo provvedimento“. E’ quanto dichiarato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa ai microfoni di ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio1. In merito all’obbligo di mascherina sui luoghi di lavoro, il sottosegretario Costa, ricordando che oggi c’è solo nelle aziende private che hanno sottoscritto “protocolli” ad hoc con i sindacati, e che questi ultimi sono in scadenza il 30 giugno, ha precisato: “Mi auguro che arrivati a scadenza, non vengano più rinnovati e che dal primo luglio non ci sia più l’obbligo della mascherina al chiuso anche nelle aziende“.

Bassetti: “spero si torni presto alla normalità”

L’ipotesi di eliminare l’obbligo di isolamento domiciliare dei positivi a Covid “penso che sia un passaggio fondamentale per ritorno alla completa normalità e convivenza con il virus che è molto diverso a quello del 2020 e 2021, quando mettevamo in isolamento le persone positive perché non erano vaccinate e rappresentavano un pericolo per gli altri. Oggi la situazione è cambiata. Se si farà questo passaggio, spero il prima possibile, sarà quello decisivo per la vera convivenza con il Sars-CoV-2“. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando quanto affermato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Siamo molto vicini al traguardo” di poter eliminare l’obbligo della quarantena per i positivi al Covid. “E’ giusto togliere la quarantena per i positivi – sottolinea l’infettivologo – lasciando la libera circolazione delle persone che dovrebbero aver imparato che, se ci sono i sintomi di una infezione respiratoria, devono tutelarsi: o stando casa o indossando la mascherina“.

Gismondo: “la quarantena dei positivi è già eliminabile”

Con il tipo di patologia che in questo momento dà il virus” Sars-CoV-2, “la quarantena è assolutamente eccessiva, perché” oggi il coronavirus pandemico “è associato a una patologia molto blanda e per malattie virali che causano sintomi analoghi non abbiamo mai rispettato una quarantena“. La microbiologa Maria Rita Gismondo commenta così all’Adnkronos Salute il traguardo prospettato da Andrea Costa, sottosegretario alla Salute: “Siamo molto vicini” a poter eliminare l’obbligo di isolamento per le persone positive a Covid, ha dichiarato. “Sono assolutamente d’accordo e secondo me si potrebbe già fare da adesso“, rilancia la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Anche perché, fa notare l’esperta, “sappiamo benissimo che in molti, pur di non fare la quarantena, se hanno un test positivo eseguito a casa non vanno a farsi un tampone registrato” e quindi, di fatto, già sfuggono all’iter che impone l’isolamento.

Pregliasco: “Speriamo nella responsabilità dei singoli”

L’eliminazione dell’obbligo di quarantena per le persone positive a Covid, prospettata come un “traguardo vicino” dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “è destino all’interno di un percorso di normalizzazione, ma sperabilmente anche di responsabilità dei singoli“. A questa fa affidamento il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano. “Oggi il tracciamento è sempre più difficile perché molti non eseguono il test ufficiale“, sottolinea l’esperto all’Adnkronos Salute. Quindi, riconosce, che prima o poi cada l’imposizione all’isolamento dei positivi è comprensibile. Tuttavia, se “in passato andavamo a lavorare con l’influenza, tossendo – evidenzia il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi – io credo che nel futuro una persona che andrà in ufficio con influenza, infezioni respiratorie o Covid verrà comunque guardata male“. Da qui la speranza di “atteggiamenti responsabili” da parte di chi ha contratto un’infezione, al di là dell’obbligo di quarantena.

Galli: “con lo stop all’isolamento rischio ondate anche in estate”

Stop all’obbligo di isolamento per i positivi a Sars-CoV-2? “Dai numeri della pandemia che vediamo in questi giorni, non possiamo escludere che il virus stia portando a una nuova ondata: speriamo un’ondina, non un cavallone. In questo quadro, prima di togliere ulteriori misure di contenimento manterrei un profilo basso. Perché nel momento in cui eliminiamo un altro strumento di controllo, possiamo avere qualche brutta sorpresa e non in autunno, ma già in piena estate“. A dirlo all’Adnkronos Salute è Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, in merito alla prospettiva, indicata dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, di eliminare la quarantena delle persone Covid-positive.

In questo momento – osserva Galli – abbiamo una situazione epidemiologica un po’ troppo dinamica per poter fare corse in avanti nell’eliminare limitazioni. Dalle avvisaglie che abbiamo, l’indicazione è quella di continuare sulla strada della prudenza e mantenere un atteggiamento di cautela. Pare che la pandemia continui a non voler essere chiusa per decreto“, aggiunge l’infettivologo, sottolineando che “è comprensibile il punto di vista del sottosegretario Costa rispetto alle spinte di ripartenza. Ma se me lo domandate, io non posso che rispondere che, per come stanno le cose, la cautela sarebbe ancora opportuna“.

E mentre, in Italia, come al solito, si discute all’infinito sulle scelte da prendere, nel Regno Unito l’isolamento per i positivi è stato abolito oltre sei mesi fa e non ci sono stati grandi ondate, anzi. In quest’ottica risultata limitante, per l’Italia, soprattutto l’approccio di esperti come Galli e Pregliasco, che insistono con il terrorismo psicologico perpetrato da ormai due anni.

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