Uno studio israeliano ha valutato il calo di protezione contro l’infezione da SARS-CoV-2 tra le persone che erano guarite da una precedente infezione e tra le persone, precedentemente non contagiate, che avevano ricevuto il vaccino Pfizer. Poi gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine, hanno messo a confronto la protezione in questi gruppi con quella delle persone che erano state vaccinate con una singola dose e successivamente erano state contagiate e con quella delle persone che erano guarite dall’infezione da SARS-CoV-2 e successivamente avevano ricevuto una singola dose di vaccino. Nello studio, è stato utilizzato il database del Ministero della Salute israeliano, da cui sono stati estratti i dati per agosto e settembre 2021, quando era predominante la variante Delta.
Secondo i risultati dello studio, “il numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 per 100.000 giorni-persona a rischio è aumentato con il tempo trascorso dalla vaccinazione con Pfizer o dalla precedente infezione”. “Tra le persone non vaccinate che erano guarite dall’infezione, questo tasso è aumentato da 10,5 tra coloro che erano stati infettati da 4 a meno di 6 mesi prima a 30,2 tra coloro che erano stati infettati 1 anno prima o più. Tra le persone che avevano ricevuto una singola dose di vaccino dopo una precedente infezione, il tasso aggiustato era basso (3,7) tra coloro che erano stati vaccinati meno di 2 mesi prima, ma è aumentato a 11,6 tra coloro che erano stati vaccinati almeno 6 mesi prima. Tra le persone precedentemente non contagiate che avevano ricevuto due dosi di vaccino, il tasso aggiustato è aumentato da 21,1 tra coloro che erano stati vaccinati meno di 2 mesi prima a 88,9 tra coloro che erano stati vaccinati almeno 6 mesi prima”, si legge nello studio.
“Tra le persone che erano state precedentemente contagiate da SARS-CoV-2 (indipendentemente dal fatto che avessero ricevuto una dose di vaccino o che avessero ricevuto una dose prima o dopo l’infezione), la protezione contro la reinfezione è diminuita con l’aumentare del tempo trascorso dall’ultimo evento di conferimento dell’immunità; tuttavia, questa protezione era superiore a quella conferita dopo che era trascorso lo stesso tempo dalla somministrazione di una seconda dose di vaccino tra persone precedentemente non infette. Una singola dose di vaccino dopo l’infezione ha rafforzato la protezione contro la reinfezione”, concludono gli autori dello studio.
Dai risultati di questo studio, sintetizzati nel grafico seguente, emerge, dunque, come la guarigione valga molto di più in termini di protezione rispetto al vaccino.