L’eruzione dell’Etna cambia nuovamente scenario questa notte: come milioni di osservatori tra Sicilia e Calabria hanno potuto notare in tempo reale, nella serata di martedì si sono verificate nuove fratture alla base della parete settentrionale della Valle del Bove, in zona Serracozzo, dalla parte più a valle di questo sistema di fratture sta avvenendo emissione di lava. Il nuovo punto di emissione si trova ad una quota di circa 1.800 metri e determina una colata di lava più intensa e visibile lungo tutta la fascia jonica del vulcano e dalla vicina Calabria, oltre lo Stretto di Messina, a quote più basse.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (sezione di Catania, Osservatorio Etneo), comunica che proprio nella notte è in corso un sopralluogo da parte dei tecnici INGV. Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore vulcanico, dalla tarda serata di ieri si osserva una fase di graduale decremento che ha portato tale parametro da valori alti a medio-alti. Le sorgenti del tremore sono localizzate nell’area del Cratere di Sud/Est ad una quota di circa 2.900 metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa, tuttavia il forte vento di stamattina potrebbe aver inficiato il rilevamento degli eventi infrasonici. Da una analisi dei segnali di deformazione del suolo, non si evincono variazioni al di fuori del rumore nelle ultime ore alle stazioni delle reti clinometrica e GNSS.