Un’intensa ondata di freddo polare ha colpito il Sud America. In particolare, i maggiori effetti sono stati avvertiti in Cile, dove sono state interessate 11 regioni. L’ondata di freddo, iniziata il 24 maggio e notevole per la sua estensione e intensità, ha prodotto neve fresca sulle Ande e diffuse gelate, che hanno provocato seri danni all’agricoltura, una delle principali attività dell’esportazione cilena.
Le temperature minime sono scese sotto lo zero. La capitale Santiago ha registrato la temperatura minima più bassa degli ultimi 98 anni a maggio. Il 31 maggio, infatti, il termometro ufficiale della direzione meteorologica cilena (DMC) ha segnato -2,1°C, eguagliando i valori degli anni 1910 e 1923. Questa minima di -2,1°C è la seconda più bassa di maggio nella capitale cilena da quando ci sono le registrazioni (1860), superata solo da quella del 1924, quando si raggiunsero i -3,0°C.
L’emisfero australe sta andando verso l’inverno ma questa ondata di freddo è stata comunque intensa per questo periodo dell’anno.