Giro di Svizzera, 35 ritirati per Covid: “se continuiamo a fermare i positivi salta il Tour de France”

Covid, la psicosi continua: fermati per la positività al tampone 35 ciclisti del Giro di Svizzera che stanno benissimo: tra loro anche la maglia gialla, che ieri ha dato grande spettacolo ed è stato il più forte di tutti. A rischio anche il Tour de France
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Clamoroso quanto sta succedendo in queste ore al Giro di Svizzera: circa 35 corridori, tra cui la maglia gialla e leader della corsa Aleksandr Vlasov, si sono ritirati perché risultati positivi al Covid. Nessuno di loro ha sintomi e anzi, alcuni tra i positivi sono stati tra i migliori nella tappa di ieri, in grande forma atletica (in modo particolare Vlasov ha dimostrato di essere il più forte di tutti vincendo la tappa e prendendo la maglia di leader), ma si sono dovuti ritirare soltanto perché risultati positivi al tampone. La partenza della sesta tappa della corsa elvetica del WorldTour è stata a rischio in momenti concitati questa mattina a Locarno, ma poi i rappresentanti dell’UCI, le squadre e i corridori hanno deciso di continuare la gara che si dovrebbe concludere domenica a Vaduz. Il condizionale è d’obbligo, perché gli organizzatori hanno concordato un nuovo giro di tamponi per tutti (!!) domattina con ulteriori valutazioni sull’eventualità di bloccare la corsa in anticipo.

Stamani si sono ritirate in blocco la UAE Team Emirates, la Bahrain-Victorius e la Alpecin-Fenix, oltre a Vlasov e Palzer della BORA-hansgrohe, dopo che ieri avevano abbandonato la gara per lo stesso motivo tutta la Jumbo Visma e Adam Yates. Un totale di 35 corridori a casa senza motivo: stavano tutti bene, non avevano alcun sintomo e anzi in strada erano in ottima forma (non è un caso che tra i positivi ci fosse anche il migliore, cioè quello che stava andando più forte di tutti gli altri). Ebbene, non possono correre per la psicosi da tampone e positività. Che continua dopo più di due anni, dopo il sopravvento di Omicron che ha reso il virus un banale raffreddore (quando non è soltanto un virtuale responso di un test, come nel caso dei ciclisti costretti al ritiro senza neanche il naso chiuso), e dopo le vaccinazioni di massa che avrebbero quantomeno dovuto tranquillizzare rispetto alla protezione. E invece la psicosi continua: se non si consentirà ai positivi di correre regolarmente come si è sempre fatto per qualsiasi raffreddore o influenza e come si continua a fare ancora oggi per qualsiasi altra patologia che non sia il Covid, quest’anno rischia di saltare addirittura il Tour de France che dovrebbe partire da Copenaghen il 1° luglio, tra esattamente due settimane. Con le squadre dei super favoriti già zeppe di positivi a soli 14 giorni dal via.

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