Per qualche minuto, oggi la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) si e’ trasformata in un laboratorio didattico in cui l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Samantha Cristoforetti ha risposto alle domande e alle curiosita’ sulla microgravita’ di centinaia di studenti di scuole italiane, portoghesi e lussemburghesi. AstroSamantha si è collegata in diretta dalla ISS. Per l’Italia il collegamento e’ stato organizzato con il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, nell’ambito del progetto educativo ESERO Italy, cofinanziato e co-coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dall’ESA.
“Ci sono cose che succedono solo in microgravita'”, ha detto l’astronauta italiana spiegando perche’ e’ importante sfruttare questa particolare condizione in orbita per fare ricerca. Ha citato in particolare la possibilita’ di studiare il modo in cui i sistemi biologici (come il corpo umano, gli animali, le piante, le cellule e i tessuti in provetta) si adattano all’assenza di peso, e alcuni fenomeni fisici che possono essere osservati solo azzerando gli effetti della gravita’.
Durante il collegamento di circa 20 minuti, AstroSamantha ha anche condotto simpatici esperimenti su richiesta dei ragazzi: per esempio, ha creato un’emulsione di acqua e olio d’oliva, dimostrando che le due fasi non si separano nettamente. “Sacrifichero’ un po’ delle mie scorte di olio extravergine di oliva“, ha scherzato l’astronauta italiana. Poi ha strizzato un asciugamano bagnato, facendo vedere che l’acqua non sgocciola ma resta adesa alle mani. Ha perfino giocato con uno yo-yo, mostrando come riesca a tornare indietro anche senza tirarlo. La risposta di uno studente milanese a microfono ancora aperto (“fico!”) ha suscitando la risata dell’astronauta.
Non sono mancate poi curiosita’ relative alla vita quotidiana in microgravita’, dall’uso del martello (dotato di una massa mobile all’interno che ne impedisce il rimbalzo) e le tazzine per assaporare il caffe’ (progettate con un apposito angolo interno che permette al liquido di uscire per capillarita’ finendo nella bocca dell’astronauta senza disperdersi).