Un’eccezionale ondata di caldo africano sta interessando in queste ore il Mediterraneo centrale, provocando temperature roventi in tutta l’Italia centrale, meridionale e persino nord/orientale ma con un’unica eccezione: lo Stretto di Messina. Nello Stretto, infatti, l’aria straordinariamente calda proveniente dall’entroterra del deserto del Sahara sta provocando la formazione della nebbia di mare tradizionalmente conosciuta come la “Lupa”, un fenomeno tipico della primavera e in modo particolare di Aprile e Maggio quando i primi caldi giungono dopo il freddo inverno.
Questo tipo di nebbia di mare si forma per lo scorrimento di masse d’aria calde sulla superficie marina molto più fredda, e per questo è un fenomeno molto raro in piena estate e soprattutto a fine Giugno quando solitamente il mare è già più mite. Stavolta, però, il differenziale tra la temperatura delle acque dello Stretto (ancora fredde per le correnti, a differenza di Jonio e Tirreno dove il mare si è già riscaldato), e quella caldissima proveniente dal nord Africa, determina queste condizioni che salvano le due sponde dello Stretto dal caldo estremo. In pieno giorno, infatti, la temperatura oscilla tra +26 e +27°C con un alto tasso di umidità (a ridosso del 90%), sia a Messina che a Reggio Calabria, che oggi sono le città più fredde in assoluto dell’intera Italia. Al momento, infatti, abbiamo ben +38°C a Trapani, +37°C a Roma, Palermo, Latina, Caserta e Benevento, +36°C a Napoli, Firenze e Cosenza.
L’unico disagio che la nebbia sta provocando è in mare aperto, dove le sirene delle navi suonano all’impazzata (rimbombando su entrambe le sponde dello Stretto) per segnalare la loro presenza laddove la visibilità è ridottissima, se non addirittura nulla, come possiamo vedere nella fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo.