L’Isonzo regala un reperto di epoca romana. Nei giorni scorsi, su richiesta della Soprintendenza archeologia regionale, i Vigili del Fuoco del Friuli Venezia Giulia sono intervenuti a Savogna per recuperare un elemento lapideo di origine romana nell’alveo del fiume (vedi foto della gallery scorrevole in alto). Il reperto è riconducibile al Ponte della Mainizza, risalente all’epoca imperiale.
Il reperto riporta un’epigrafe frammentaria in lingua latina. Segnalato da un cittadino goriziano nelle settimane precedenti, è stato recuperato l’1 giugno. Dopo essere stato imbragato dai sommozzatori del Nucleo di soccorso subacqueo e acquatico di Trieste e recuperato tramite un escavatore cingolato, il reperto è stato trasferito presso il Museo di documentazione della civiltà contadina friulana di Farra d’Isonzo.
Il reperto appartiene alla struttura che attraversava il fiume Aesontium e che faceva parte della strada romana che collegava Aquileia ad Aemona, l’odierna Lubiana. Non è la prima volta che l’Isonzo restituisce alcuni di questi materiali; è già successo diverse volte in passato. La struttura, più volte distrutta e ricostruita, era stata già identificata nel secolo scorso.
Alle operazioni di recupero hanno collaborato i Carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale di Udine e delle locali stazioni di Gradisca e Savogna e personale del Comune di Farra, senza dimenticare la disponibilità del personale del Servizio Difesa Suolo Regionale, dell’Ente Tutela Patrimonio Ittico, del Comune di Savogna e di specialisti dell’Università di Udine.