L’evoluzione di massima per il corso della terza decade del mese continua a prospettare, secondo anche gli ultimissimi dati modellistici, una maggiore interferenza di un flusso instabile atlantico verso parte dei settori italiani. Tuttavia, rimane ancora piuttosto incerta la capacità di penetrazione di tale flusso oceanico per via di una ancora non ben definita azione dell’alta pressione. Sembra abbastanza assodato che essa debba spostare il baricentro più verso i settori centro-orientali del Mediterraneo, lasciando margine d’azione a correnti umide sud-occidentali messe in movimento da un cavo instabile nordatlantico in affondo verso la Penisola Iberica e probabilmente fino al Nord Africa, nel territorio marocchino-algerino. Non è affatto ancora ben definito, invece, quanto a Est possa spostarsi l’anticiclone.
Se l’azione depressionaria iberica non dovesse essere in grado di spingere abbastanza a Est l’alta pressione, le correnti umide sud-occidentali potrebbero riguardare in maniera più determinante soltanto i settori settentrionali e, tra questi, di più quelli Alpini e prealpini. Le influenze verso il resto delle regioni sarebbero più scarse o, semmai, moderate verso le regioni centrali. Dunque, prospettive per l’ultima settimana del mese che vengono confermate all’insegna di un attività temporalesca crescente e probabilmente anche forte localmente verso il Nord Italia, specie verso Alpi, Prealpi e alte pianure; probabile attività temporalesca irregolare sulle regioni centrali, soprattutto appenniniche, più in forse i temporali verso il Sud e sulle isole maggiori. Il quadro termico, invece, continua a confermarsi anche per l’ultima parte del mese sopra media rispetto ai valori tipici del periodo anzi, secondo gli ultimissimi dati, potrebbe tornare anche una fase piuttosto calda al Centro Sud dal 22 al 26/27 giugno. La redazione di Meteoweb monitorerà continuamente l’evoluzione per l’ultima parte di giugno apportando quotidiani aggiornamenti.