Le raffinerie di tutto il mondo sono in difficoltà: non riescono a seguire il ritmo dell’aumento della domanda di benzina e diesel utilizzati nella produzione e nel trasporto merci. Ne consegue che le scorte globali di prodotti petroliferi raffinati sono crollate. Partendo dal presupposto secondo cui la domanda mondiale di carburante sarebbe ormai tornata ai livelli pre-pandemia, il rialzo dei prezzi del greggio e lo stop al petrolio russo nel contesto delle sanzioni occidentali alla Russia stanno mettendo alla prova la capacità delle raffinerie di soddisfare la domanda. Gli squilibri tra domanda e offerta hanno spinto il prezzo del Brent a salire di oltre il 10% il mese scorso, l’incremento maggiore da gennaio.
“Il prezzo del greggio viaggia intorno ai 120 dollari al barile, ma il costo del prodotto che paghiamo per benzina e diesel è molto, molto più alto,” ha dichiarato al Financial Times Amrita Sen, socio fondatore e capo analista petrolifero di Energy Aspects. Secondo l’esperta, la questione ruota attorno alla “mancanza d’investimenti“, che rischia di penalizzare “potenzialmente il prossimo decennio“.
Secondo gli analisti, la carenza di capacità di lavorazione ha aggravato la compressione della disponibilità di prodotti come diesel, benzina e carburante per aerei, spingendo le raffinerie ad aumentare la produzione e di conseguenza la domanda di greggio. Ad aggravare la situazione, la Cina ha limitato le esportazioni di carburante in un momento di scorte record in alcuni Paesi del mondo. Il greggio rimane ben al di sotto del suo massimo storico del 2008 di 147,50 dollari al barile, ma i prezzi alla pompa hanno raggiunto livelli senza precedenti perché i consumatori pagano per coprire i margini delle raffinerie che trasformano il greggio in carburante e dei distributori e rivenditori che lo commercializzano. Il deficit maggiore nei mercati del diesel e della benzina, rispetto al greggio, determina un aumento più rapido dei prezzi dei prodotti raffinati.
Secondo Rick Joswick, analista specializzato in petrolio di S&P Global Commodity Insights, “è una corsa tra la domanda che aumenta stagionalmente e le raffinerie che aumentano le loro operazioni per produrre il carburante“.